Torino, 16 set. (LaPresse) – Il rinvio delle decisioni sulla capienza dei teatri a 1 ottobre “era prevedibile, ma non credo cambierà molto. La situazione si evolve lentamente e troppo a ridosso. Non so se è chiaro che la nostra è un’attività che necessita, non dico di un anno, ma almeno di 3 o 4 mesi per organizzare le vendite, le pubblicità”. Così Massimo Romeo Piparo, direttore artistico del Teatro Sistina di Roma e fondatore di Atip, l’associazione dei teatri privati italiani, commenta con LaPresse le indiscrezioni secondo le quali la decisione sul possibile allargamento della capienza massima di cinema e teatri con il Green pass verrà rimandata al primo ottobre. Se, a quella data, la capienza aumentasse effettivamente, in ogni caso “si potranno fare solo cose già pronte, magari quelle con i biglietti già incassati. Non è una ripartenza, ma aprire il cassetto e tirare fuori la pasta fredda. Invece bisogna far ripartire la macchina produttiva. Con queste prospettive non è l’orizzonte più vicino, soprattutto per teatri privati”. Piparo chiede che vengano date indicazioni chiare e precisa che se al 1 ottobre la capienza arrivasse al 75%, “io comunque comincerei a muovermi per Natale, non prima. Ci vogliono 2 o tre mesi per ripartire solo con i prodotti già pronti. Per le nuove produzioni st già pensando alla stagione successiva”.

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