Bruxelles, 9 giu. (LaPresse) – La Commissione deferisce l’Italia alla Corte di giustizia poiché in alcune zone della Regione Lazio, nel Viterbo, i livelli di arsenico e fluoruro nell’acqua potabile hanno da tempo superato i parametri stabiliti nella direttiva sull’acqua potabile. E’ quanto si legge in una nota. “La Commissione Europea – viene spiegato – ha deciso di deferire l’Italia per mancato rispetto dei requisiti della Direttiva sull’acqua potabile (Direttiva 98/83/Ce). La direttiva impone agli Stati membri di garantire che l’acqua destinata al consumo umano sia sana e pulita. Richiede che l’acqua potabile sia esente da microrganismi e parassiti e da sostanze che potrebbero rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Il Green Deal europeo pone per l’Ue un’ambizione a inquinamento zero. La piena attuazione delle norme sancite dalla legislazione dell’Ue è importante per proteggere efficacemente la salute umana e salvaguardare l’ambiente naturale. Questo superamento può danneggiare la salute umana, in particolare la salute dei bambini”. In particolare, “sei aree continuano a superare i livelli sicuri di arsenico nell’acqua potabile: Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. Anche le zone di Bagnoregio e Fabrica di Roma hanno superato i livelli sicuri di fluoro. Sebbene la Commissione apprezzi che l’Italia abbia adottato misure per vietare o limitare l’approvvigionamento idrico nelle aree interessate e abbia informato i consumatori della situazione, sei zone di approvvigionamento idrico non sono ancora pienamente conformi alla direttiva”.

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