Roma, 9 giu. (LaPresse) – “Se ho pensato al fatto che al 99% sarei stato il portabandiera dell’Italia a Tokyo fossi rimasto un’atleta? Si’, perché me lo hanno fatto notare altre persone ma per gioco. Non ho rimpianti, quel capitolo della mia vita è chiuso, ora c’è il secondo tempo”. Lo dice a LaPresse il 3 volte campione olimpico di tiro a segno Niccolò Campriani. “Ho sempre cercato di fare il mio meglio rappresentando l’Italia nel mio sport sia dal punto di vista dei risultati che dei comportamenti ma, ripeto, non ho rimpianti. Ho fatto una scelta”, aggiunge il fuoriclasse toscano che sarà in Giappone come allenatore di un’atleta della squadra dei rifugiati.

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