Roma, 7 apr. (LaPresse) – Un’ipotesi “prematura e ancora tutta da dimostrare, direi quasi al limite dell’illazione”. Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molare del Cnr, definisce così, parlando con LaPresse, la possibilità che le reazioni avverse che sarebbero correlate al vaccino AstraZeneca in determinate categorie di persone possano registrarsi anche con altri vaccini che usano il sistema dell’adenovirus come Johnson&Johnson o l’italiano Reithera, ancora in fase di sperimentazione. Maga sottolinea poi come i vaccini in questione “non usano tutti lo stesso vettore adenovirale” (AstraZeneca usa un adenovirus tipico degli scimpanzé, Johnson&Johnson un adenovirus umano). Per quanto riguarda AstraZeneca, invece, “al momento si investiga su rari casi, ed è giusto farlo, ma questo assolutamente non deve portare all’interpretazione che si tratti di un vaccino pericoloso. Basta vedere i dati della Gran Bretagna per capire che non è assolutamente così”. A dire di Maga, essendo in una fase di farmacovigilanza, tutti i cambiamenti in corsa sulla categoria a cui consigliare l’uso di AstraZeneca sono “giustificabili” ma da parte di Ema “servono messaggi chiari su rischi e benefici” perché questi ultimi sono “migliaia di volte superiori, anche in persone giovani”.

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