Yangon (Birmania), 6 mar. (LaPresse/AP) – Granate assordanti e gas lacrimogeni contro i manifestanti che sono scesi in strada stamattina nella più grande città di Yangon, in Birmania, dove mercoledì sono state uccise 18 persone. Segnalate proteste anche a Myitkyina, la capitale dello stato settentrionale di Kachin, Myeik, nell’estremo sud del paese, dove la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro gli studenti, e Dawei nel sud-est. Manifestanti anche a Kyaikto, nello stato orientale di Mon, Loikaw, la capitale dello stato di Kayah nel Myanmar orientale, e Myingyan, città dove mercoledì è stato ucciso un manifestante. Le proteste arrivano dopo la richiesta dell’inviata speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar Christine Schraner Burgener che nel suo briefing alla riunione del Consiglio di sicurezza di venerdì ha chiesto un’ azione “robusta” e “l’unità del Consiglio”, elementi fondamentali “per fare pressione e porre fine alla violenza e ripristinare le istituzioni democratiche del Myanmar”.

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