Le azzurre si arrendono al tie-break, Mazzanti: "Perso per un soffio che dà fastidio" ma ora si guarda alla finale terzo-quarto posto

Niente da fare per le ragazze di Davide Mazzanti, il sogno della medaglia più preziosa agli Europei di Volley finisce qui. Azzurre battute al tie-break dalla Turchia per 3-2 nella semifinale: 25-18, 23-25, 25-15, 22-25, 6-15 i risultati. Una partita equilibrata, un set a testa vinto, poi il crollo sul finale. “Abbiamo perso per un soffio ma è un soffio che dà fastidio, però che partita” commenta a caldo Mazzanti. “Volevo vedere questa Italia, siamo ancora migliori di così, spiace tantissimo perché sono quelle partite dove vincere o perdere è questione di dettagli”.

Paola Egonu parte ancora in panchina ma entra a metà del primo e del secondo set e poi, a suon di punti (tocca il 71% in attacco nel secondo set), riguadagna un posto da titolare nel resto del match con una Antropova più sottotono. Elena Pietrini inarrestabile, Danesi gioca un match di livello. In un palazzetto gremito di tifosi turchi, le azzurre però non riescono a spuntarla contro la nazionale guidata dall’italiano Daniele Santarelli e cedono sul finale. “Ci siamo un po’ sciolte e divise. La compattezza ha fatto la differenza. Loro sono state sempre lì, unite, hanno provato a ritirarsi su e ci sono riuscite”, dice la capitana Myriam Sylla, come sempre pilastro della squadra. Peccato per l’Italvolley che nel primo e nel terzo set era riuscita a contenere la furia di Ebrar Karakurt e Melissa Vargas (che spara una battuta a 108 km/h). Karakurt si prende anche un cartellino giallo per un’esultanza scomposta sottorete, ma Santarelli la difende: “Dicono maleducata ma a me viene da ridere, non è mancanza di rispetto una linguaccia, lei è così gioca e scherza sempre” spiega ai giornalisti.

Domenica le azzurre giocheranno per provare a conquistare il terzo posto contro la perdente dell’altra semifinale, Serbia-Olanda. Fino a oggi le azzurre non avevano perso nemmeno un set. “Ora sarà difficile ma ci siamo già rialzate in passato, dobbiamo tenerci stretto quello che abbiamo fatto di bello” chiosa Anna Danesi.

Credits Galbiati-Rubin/FIPAV

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