Us Open 2025, Aryna Sabalenka è la regina di New York

Us Open 2025, Aryna Sabalenka è la regina di New York
Aryna Sabalenka con il trofeo dello Us Open 2025, 6 settembre 2025 (Kyodo via AP Images)

Sconfitta Amanda Anisimova. Per lei è il quarto Slam in carriera

Aryna Sabalenka vince lo Us Open 2025. La tennista bielorussa, n°1 del mondo, ha sconfitto in finale la statunitense Amanda Anisimova, n°8 del tabellone, con il punteggio di 6-3 7-6 in un’ora e 36 minuti. Per la 27enne di Minsk si tratta del secondo successo consecutivo a New York (dopo quello del 2024) e del quarto Slam in carriera. Per la 24enne di Freehold, invece, questa è la seconda finale Slam persa di fila dopo quella di Wimbledon, in cui ha ceduto 6-0 6-0 contro la polacca Iga Swiatek.

Sabalenka: “Questo Slam ha un sapore diverso dagli altri”

“Questo titolo ha un sapore diverso dagli altri, sento come se avessi dovuto superare molte difficoltà per ottenerlo. Per come ho lavorato in stagione, meritavo di chiudere l’anno con una vittoria in uno Slam. Sono riuscita ad avere il controllo delle mie emozioni e sono orgogliosa di me stessa”, ha detto Sabalenka al termine del match. “Sto provando sensazioni fantastiche. In questa stagione ho affrontato tante dure lezioni, perdendo due finali Slam, e quindi essere riuscita a difendere il titolo a New York significa tanto per me. Dopo quanto accaduto al Roland Garros, mi sono presa un attimo di tempo per riflettere e ho capito che la cosa migliore da fare era riguardare quelle partite, in maniera più rilassata, e trarre insegnamenti utili affinché non si ripetessero più sconfitte di quel tipo”.

“Sono stata a Mykonos, passavo le mie giornate a leggere un libro sull’aspetto mentale, tratto da una storia vera, e a guardare il paesaggio: penso che questa parentesi mi sia stata di grande aiuto, ho imparato la lezione. L’obiettivo primario è quello di restare sempre concentrata su me stessa, puntando sui fattori che possono farmi vincere le partite”.

“È molto importante – ha aggiunto – sentirsi bene mentalmente. Sono stata seguita da una psicologa per circa cinque anni: mi ha aiutato molto a capire che tutto è possibile finché ci si impegna e si prova a dedicare il tempo e la propria vita alla ricerca della realizzazione di un sogno. A volte, però, mi sono resa conto che stavo facendo troppo affidamento su una figura come lei, senza assumermi davvero la responsabilità delle mie azioni: ho deciso, quindi, di provare a muovermi da sola, anche se un giorno magari tornerò ad avere il bisogno di parlare con qualcuno. Questo è stato un enorme passo in avanti per me: ora, sotto pressione, gestisco bene le emozioni perché mi conosco meglio”.

Avanti per 5-4 nel secondo set, Sabalenka ha subìto il contro-break mentre si trovava a servire per il match, ma si è poi prontamente riscattata aggiudicandosi il tie-break per sette punti a tre: “Ci sono stati due momenti in cui mi sono sentita molto vicina a perdere il controllo, uno è stato proprio quel decimo game. In una partita del genere è lecito attendersi una reazione dalla giocatrice che sta perdendo, personalmente ho cercato di ragionare un passo alla volta e sono riuscita a portarla a casa, senza farmi prendere dal panico o pensare al fatto che tutto il pubblico stesse impazzendo per lei”.

Nel corso della conferenza stampa, la campionessa di Minsk si è anche soffermata sulla preparazione della finale: “Sapevo cosa aspettarmi. Anisimova è una giocatrice molto aggressiva, a Wimbledon ho riflettuto un po’ troppo sulle mie decisioni e per questo motivo ho commesso molti errori: se si abbassa la velocità dei colpi, per lei diventa più facile trovare dei vincenti – ha spiegato – Non avevo dubbi sul fatto che sarebbe stato un match rapido e in spinta: ho cercato di metterle pressione e di vedere quali sarebbero stato le sue contromosse in questa condizione”.

La tennista bielorussa ha dedicato il successo agli Us Open alla sua famiglia, in particolare al padre scomparso nel 2019: “Io e i miei familiari abbiamo passato tanti momenti difficili. Mi sono sentita molto depressa quando mio padre è venuto a mancare: quanto accaduto, però, mi ha dato sicuramente qualche motivazione in più per vincere i tornei importanti e portare il nostro cognome nella storia – ha concluso – Mi sta proteggendo da lassù, è diventata la mia forza”.

Anisimova: “Non ho lottato abbastanza per raggiungere i miei sogni”

“Raggiungere due finali Slam è difficilissimo, oggi non ho lottato abbastanza per i miei sogni“, ha detto Anisimova. “Grazie a tutti i tifosi per essere venuti a sostenermi nel mio Slam di casa. Sono state due settimane incredibili – ha aggiunto – Amo giocare qui ed è sempre stato un sogno disputare la finale degli Us Open. Complimenti ad Aryna, la ammiro per tutto quello che hai raggiunto”.

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