Ribattezzata la 'Divina', in carriera ha conquistato 27 titoli tra singolare e doppio ed è stata la numero uno d'Italia per 14 anni
E’ morta la Signora del tennis italiano. Aveva 89 anni Lea Pericoli, il primo idolo del tennis femminile italiano e maestra di eleganza, è stata una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv dopo averlo giocato ai massimi livelli. La sua classe e il suo stile hanno caratterizzato tutta la sua storia. Quella della ‘Divina’, così era stata battezzata dal giornalista Gianni Clerici, racconta di una campionessa da record del tennis azzurro, con 27 titoli all’attivo nei campionati nazionali in singolare, doppio e doppio misto. Nei tornei del Grand Slam ha raggiunto quattro volte gli ottavi al Roland Garros (1955, 1960, 1964 e 1971) e tre volte sull’erba di Wimbledon (1965, 1967 e 1970).
Dagli esordi alla conquista dei record
La sua passione per la racchetta non inizia in Italia ma da bambina in Africa, quando suo padre trasferisce la famiglia ad Addis Abeba dopo la Guerra in Etiopia, prosegue durante gli studi in Kenya e poi in giro per il mondo; soltanto a diciassette anni rientra in Italia e decide che la sua passione può diventare una carriera. Nel ’54 fa la sua prima apparizione agli Internazionali d’Italia, torneo in cui poi sarà finalista per cinque volte nel doppio a fianco di Silvana Lazzarino (dal 1962 al 1965 e nel 1967). Numero 1 d’Italia per 14 anni tra il 1959 e il 1976, record assoluto, e per altre quattro volte numero 2 (1960, 1961, 1962 e 1973). Ha giocato 29 incontri in azzurro, con un record di otto vittorie in singolare e sei in doppio. Agli Internazionali d’Italia è stata semifinalista nel 1967, ha raggiunto quattro volte i quarti di finale (1959, 1962, 1969 e 1971) e otto volte gli ottavi (1953, 1955, 1960, 1963, 1964, 1965, 1970 e 1972). Una volta disse: “Chi cerca di diventare un campione combatte una guerra continua: è uno sport molto educativo che mi ha insegnato molto“.
La lotta contro il cancro
Lea Pericoli infatti ha lottato con lo stesso spirito, la stessa caparbietà e tenacia con la quale era conosciuta sul campo anche contro un carcinoma all’utero scoperto nel 1973, un cancro al seno che l’aveva colpita nel 2012 e il suo impegno a sostegno della prevenzione e la cura dei tumori è stato di grande rilievo sociale.
La sua carriera oltre lo sport
Ha saputo anche raccontare la sua passione e il mondo del suo sport in modo sfaccettato tra televisione radio e carta stampata. E’ una delle modelle predilette dello stilista britannico Ted Tinling per una campagna di abbigliamento direttamente in campo durante le gare. Nel suo esordio da giornalista è diretta da Indro Montanelli per Il Giornale ed è commentatrice televisiva di tennis per oltre trent’anni. Diventa conduttrice in Rai e presta il suo volto come attrice per una miniserie negli anni ’70, vince infine un Telegatto per il programma radiofonico che conduceva con Gianni Rivera e Nicola Pietranageli.
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