La star australiana potrebbe dover dire addio ai Wallabies dopo le dichiarazioni omofobe fatte sui social
Il rugbista Israel Folau sempre più vicino al licenziamento da parte dei Wallabies, la squadra della nazionale australiana. La federazione ha dato all'estremo con 73 presenze in nazionale 48 ore di tempo per contestare una notifica di violazione del codice di condotta, altrimenti dovrà dire addio alla squadra. All'origine ci sono dichiarazioni omofobe dello sportivo, che la scorsa settimana ha pubblicato su Instagram un post che ha attirato condanne in tutto il mondo. Nell'immagine da lui si pubblicata si legge: "Ubriachi, omosessuali, adulteri, bugiardi, fornicatori, ladri, atei, idolatri: l'inferno vi aspetta. Pentitevi! Solo Gesù salva". Tra le condanne anche quella di sponsor nazionali, come la compagnia aerea Qantas. Domenica, il rugbista ha lasciato intendere di non volersi scusare per le sue affermazioni omofobe e intolleranti, dicendo al Sydney Morning Herald di essere pronto a vivere senza rugby: "Ora vivo per Dio, qualsiasi sia il suo volere, che sia continuare a giocare oppure no, sono felice di fare quello che lui vuole".
Già nel 2017 Folau era stato coinvolto in un caso simile, quando si era pronunciato contro il matrimonio per tutti, anche in quel caso pronosticando discese all'inferno. Raelene Castle, amministratrice delegata della Federazione Rugby australiana, ha spiegato di aver ripetutamente avvertito il giocatore sull'uso dei social media, nonché che il 30enne ha rifiutato di scusarsi. Le sue azioni sono state considerate "una violazione di alto livello" del codice di condotta professionale, per cui è prevista l'interruzione del contratto. Da qui le 48 ore entro cui Folau può accettare la sanzione, oppure portare la questione in un'udienza. Lo sportivo ha lasciato intendere di propendere per la seconda opzione, nel tentativo di salvare la propria carriera. In questo caso, una commissione indipendente dovrà decidere se la violazione sia avvenuta e, nel caso, quale punizione sia appropriata. Nel frattempo, il post di Folau resta su Instagram, dove ha raccolto quasi 40mila like e 37mila commenti.
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