L'ex centrocampista della Juve: Francesco è la storia giallorossa, il suo futuro andava gestito meglio

"Un allenatore non può gestire la storia di Totti, lui è la storia della Roma. Il tecnico deve fare la squadra migliore da mettere in campo, ma la storia di Totti va gestita dalla società. Il fatto che Totti non sia più nella squadra è un fallimento di Luciano Spalletti e della Roma". Non usa mezzi termini per descrivere la bufera in casa giallorossa, Massimo Mauro, ex centrocampista di Juventus e Napoli e ora voce tecnica di Sky Sport, intervistato da LaPresse. In meno di 24 ore è esploso il caso dell'anno alla Roma, che ha avuto varie tappe. Prima il mister di Certaldo ha stuzzicato la bandiera giallorossa in conferenza stampa, poi arrivato lo sfogo al Tg1 del 'Pupone' ("Speravo che tante cose lette sui giornali me le dicesse in faccia, con lui dico solo buongiorno e buonasera"). Infine l'atto finale con l'esclusione per il match di stasera e l'abbandono del ritiro da parte del fuoriclasse di Porta Metronia. Mauro critica l'ex guida dello Zenit: "Lui non doveva occuparsi di una cosa così importante e il capitano non può essere trattato come un giocatore normale. Non vuol dire però che debba giocare sempre, questo è importante".

Secondo lei di chi sono le responsabilità in questa vicenda?

Totti ha detto delle parole di troppo, ma non può essere trattato come un giocatore qualunque. Il fatto che Spalletti abbia 'fatto' la società, questo non va bene per Spalletti e per la Roma. Non doveva prendersi questa responsabilità. Non so se Roma ha delegato o Spalletti si è assunto in primis la responsabilità. Di sicuro se c'è un problema da risolvere deve intervenire la società, l'allenatore deve pensare al campo.

Secondo lei in questa vicenda ha pesato lo scarso utilizzo di Totti negli ultimi match, compresi i soli 3 minuti concessi contro il Real?

Non è solo accettare i tre minuti. È chiaro che c'è dell'altro, perché quando ci sono stati dei casi da risolvere Totti è sempre stato messo davanti a tutto. Per esempio per quanto riguarda il rapporto con i tifosi il capitano è sempre stato usato bene: questo dimostra che deve essere trattato in maniera diversa.

 

Come giudica le parole del giocatore nello sfogo di ieri?

Fino a quando indossi la maglietta sei un giocatore come gli altri, sono gli altri che dovrebbero avere la consapevolezza di avere a che fare con la storia della Roma. Ha sbagliato? Beh sono cose da tirare fuori in privato: se prima lo ha detto in privato e poi pubblicamente ci può stare.

Il caso di Totti le ricorda qualche altro divorzio illustre?

In realtà no: ci sono stati addii traumatici come quello di Paolo Maldini con il Milan, ma c'erano delle avvisaglie con un gruppo di tifosi. Però in questo caso onestamente non mi sarei mai aspettato un epilogo di questo tipo, sono davvero sorpreso. Il divorzio di Del Piero dalla Juventus? Beh fu diverso, il caso fu gestito totalmente dalla società.

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