Gara odissea in Belgio con solo due giri effettivi dietro la safety car
Vince il maltempo a Spa-Francorchamps. Appena due giri, alle spalle della safety car: tanto è durato il Gran Premio del Belgio, inizialmente sospeso per oltre tre ore, a causa della pioggia che si è abbattuta sullo storico circuito nella foreste delle Ardenne in Belgio. Per le statistiche, la vittoria è andata a Max Verstappen su Red Bull, davanti alla Williams di George Russell, che senza correre ottiene il primo podio in carriera, e la Mercedes di Lewis Hamilton. Ovvero, l’ordine delle qualifiche di ieri. Ma non si può davvero parlare di gara.
Dopo il rientro delle monoposto in pista alle 18.17, la bandiera rossa ha nuovamente interrotto il Gran Premio, per l’evidente impossibilità di proseguire. I due giri hanno consentito di ottenere un risultato, seppur assegnando ai piloti un punteggio dimezzato: l’olandese incassa solo 12,5 punti, ottimi comunque per rosicchiare terreno a Hamilton, ora staccato di sole tre lunghezze. Per quello che riguarda il resto della top ten, ottavo e decimo posto per le due Ferrari del monegasco Charles Leclerc e dello spagnolo Carlos Sainz. Quarto l’australiano della McLaren Daniel Ricciardo, seguito dal tedesco Sebastian Vettel (Aston Martin) e i francesi Pierre Gasly (Alpha Tauri) ed Esteban Ocon (Alpine).
Nono posto per il canadese Nicholas Latifi (Williams).Domenica segnata dal maltempo e dalle inevitabili polemiche. Le prime avvisaglie erano arrivate al momento del giro di formazione quando la Red Bull del messicano Sergio Perez è andata a sbattere contro il muro. Pilota illeso, ma macchina danneggiata. A quel punto i commissari, dopo una prima mezz’ora di attesa, hanno mandato la safety car in pista per vedere se c’erano le condizioni per partire ma dopo un paio di giri tutte le vetture sono rientrate ai box. Da quel momento in poi sono iniziate sotto traccia le trattative tra i team e il responsabile di gara Michael Masi, alcuni favorevoli a correre ad altri no.
La Mercedes, per bocca del team principal Toto Wolff, ha più volte fatto intendere che non sarebbe stato possibile correre. “Le condizioni non miglioreranno, pioverà ancora più forte e c’e’ la limitazione delle tre ore. Hamilton ci diceva che non si poteva vedere nemmeno la macchina davanti”. Anche in casa Ferrari, il team principal Mattia Binotto ha fatto capire che non c’erano le condizioni per correre. “Le previsioni danno pioggia intensa per la prossima ora, bisogna aspettare prima di poter ripartire se si riuscirà a farlo”. Inutile anche il tentativo dei commissari di far slittare la fine della gara alle 19, con la durata di un’ora e un numero di giri ridotto. A quel punto si sarebbero assegnati la metà dei punti, una sorta di contentino per quei team più favorevoli a correre come la Red Bull. Intorno alle 18, però, è arrivato un comunicato con cui si è annunciato la decisione di tornare in pista.
Ma, come si è visto, per appena due giri. Sicuramente si aspettava una giornata diversa Mick Schumacher, desideroso di correre per la prima volta in F1 sulla stessa pista in cui debuttò il padre 30 anni. Per l’occasione, il giovane pilota tedesco (confermato dalla Haas anche per il 2022 con il russo Nikita Mazepin) aveva portato un casco simile proprio a quello indossato dal grande Michael.”E’ stata importante la pole, con il senno di poi. E’ un grosso peccato non aver gareggiato, le condizioni erano molto insidiose”, ha commentato Verstappen. “Credo che se avessimo fatto la partenza alle 15.20 le possibilità sarebbero state migliori. Abbiamo aspettato e siamo rimasti concentrati”, ha spiegato l’olandese della Red Bull. “E’ una vittoria ma non piacevole. Grande merito al fan che sono stati in pista tutto il giorno, sono loro i grandi vincitori”, ha aggiunto. “Ora dobbiamo continuare a spingere, siamo fiduciosi”. Un pensiero agli intrepidi tifosi lo rivolge anche Hamilton: “Mi spiace per loro, non è colpa di nessuno. Sono stati incredibili, sono rimasti tutto il tempo, aspettato una gara che non c’è stata. Sapevamo che la pista non sarebbe migliorata, ma hanno deciso di fare tre giri dietro la safety car, il minimo per assegnare i punti. Spero che vangano rimborsati i tifosi”. “E’ un peccato. Avrei voluto gareggiare, sarebbe stata una grande gara se si fosse potuto correre”, ha aggiunto.
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