Si parte con la breve cronometro di Copenaghen
Tutti contro Tadej Pogacar e la sua caccia al terzo Tour de France consecutivo. Parte domani con una cronometro in Danimarca l’edizione 2022 del Tour de France, con il campione sloveno del Team Uae Emirates grande favorito per la vittoria finale. Il rivale più accreditato è il suo connazionale Primoz Roglic, del Team Jumbo Visma, che potrà contare sull’aiuto del danese Jonas Vingegaard con cui hanno dominato l’ultimo Delfinato. Roglic ha vinto le ultime tre Vuelta, ma ora vuole riscattare la cocente sconfitta contro Pogacar nel Tour del 2020. L’olandese Steven Kruijswijk e l’americano Sepp Kuss saranno due valide spalle in montagna per aiutare Roglic. Mentre il compagno di squadra Wout van Aert punta sulla maglia verde per il miglior velocista. “Finché lavoriamo insieme, crediamo di poter battere Pogacar. Siamo una squadra forte e abbiamo molte qualità”, ha detto Roglic. Un’altra minaccia per Pogacar è l’australiano Ben O’Connor, che è arrivato quarto nel 2021 e non nasconde le sue ambizioni. “L’anno scorso è stata una svolta, ora è chiaro in quale direzione sto puntando”, ha detto il portacolori dell’AG2R Citroen. Tra i possibili outsider il russo Aleksandr Vlasov della Bora-Hansgrohe, il colombiano Miguel Angel Lopez dell’ Astana e il francese Thibaut Pinot della Groupama-FDJ. Per quanto riguarda l’Italia, le aspettative sono riposte soprattutto in Damiano Caruso. Il siciliano del Team Bahrain è salito sul podio al Giro d’Italia nel 2021 e punta a chiudere almeno nei primi 10 della generale. La cronometro di apertura potrebbe invece esaltare le doti del campione del mondo della specialità Filippo Ganna, della Ineos Granadiers. A caccia di gloria e magari di una tappa, lo scalatore abruzzese Giulio Ciccone della Trek-Segafredo e Mattia Cattaneo divenuto leader della Quick Step dopo il forfait del campione del mondo il francese Julian Alaphilippe.
Il percorso di questo Tour prevede il ritorno del pavé della Parigi-Roubaix e sei tappe di montagna con cinque arrivi in salita, inclusa la famosa Alpe d’Huez con i suoi 21 tornanti. Prima di raggiungere le montagne, però, il gruppo scoprirà la Sirenetta di Copenaghen durante la cronometro di 13 km (otto miglia) di venerdì. La seconda tappa è per velocisti, 202 chilometri km dalla città portuale di Roskilde a Nyborg, nella Danimarca centrale. Potrebbe essere ventosa, come la terza tappa, che parte da Vejle nella penisola dello Jutland e termina a Sonderborg, nel sud della Danimarca, dopo 182 km di pianura. Dopo una giornata di viaggio, martedì i corridori affronteranno cinque piccole salite da Dunkerque a Calais. Seguono gli insidiosi ciottoli della 5/a tappa e poi il primo arrivo in salita alla Planche des Belles Filles nella 7/a tappa. Pogacar ha conquistato la maglia gialla proprio lì nel 2020 schiacciando Roglic in una drammatica cronometro finale. Sarà poi la volta dei Pirenei con alcune salite durissime verso la stazione sciistica di Peyragudes e sull’Hautacam. Dopo le Alpi, la penultima tappa è un’emozionante cronometro di 41 km fino al villaggio di Rocamadour, in cima a una scogliera, nella Francia centro-meridionale. Sarà lì che si deciderà questo Tour che si concluderà a Parigi il 24 luglio.
Anche sull’edizione 2022 della Grand Boucle aleggia la minaccia del Covid-19, che ha già fatto ‘strage’ all’ultimo Giro di Svizzera con ben 30 corridori positivi e costretti al ritiro. Tra di loro c’era il corridore britannico Adam Yates, leader del team Ineos Grenadiers, che sarà al Tour ma ancora non al meglio. I corridori e il personale hanno dovuto mostrare un test antigenico negativo due giorni prima dell’inizio e dovranno eseguire un test antigenico nei giorni di riposo. Il primo duro colpo per la squadra di Pogacar è stato il ritiro di Matteo Trentin risultato positivo. È stato sostituito da Marc Hirschi. Il team QuickStep-AlphaVinyl ha sostituito Tim Declercq dopo che è risultato positivo. Il campione francese Florian Senechal ha preso il suo posto, preferito a Mark Cavendish. Nel frattempo, giovedì, il Team Bahrain-Victorius è stato perquisito dalla polizia per la seconda volta questa settimana. Il team ha affermato che le camere d’albergo e i veicoli dei motociclisti e del personale nella periferia di Copenaghen sono stati perquisiti da ufficiali danesi e hanno collaborato pienamente. Dopo due ore nessun oggetto è stato sequestrato. La Bahrain è stata perquisita dalla polizia francese anche durante il Tour dell’anno scorso come parte di un’indagine sul doping che per ora non ha prodotto nulla.
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