Marcel: "Credo a Filippo". L'attività nei suoi confronti sarebbe iniziata un mese dopo l'oro olimpico di Tokyo 2021
Il fratello dell’olimpionico Filippo Tortu, Giacomo Tortu, è indagato dalla Procura di Milano come presunto mandante del tentativo di spionaggio e dossier nei confronti di Marcel Lamont Jacobs in un filone dell’inchiesta del pm della Dda Francesco De Tommasi sui dossieraggi della Equalize di Enrico Pazzali e dell’ex super poliziotto Carmine Gallo. E’ indagato per accesso abusivo a sistema informatico in concorso.
L’inchiesta partita da Milano
L’attività nei confronti di Jacobs sarebbe iniziata un mese dopo l’oro olimpico di Tokyo 2021 nei 100 metri e avrebbe riguardato anche lo staff fra cui l’allenatore Paolo Camossi, il manager Marcello Magnani e il nutrizionista Giacomo Spazzini. Agli atti ci sono scambi di messaggi in cui Gallo chiede di “procedere” nella “estrazione delle chat riguardanti Jacobs ed il suo entourage”. Lo stralcio è stato depositato agli atti del tribunale del riesame di Milano nel ricorso intentato dall’hacker e dipendente di una società di intercettazioni Gabriele Edmondo Pegoraro,
Gli hacker interessati alle analisi del sangue di Jacobs
Giacomo Tortu si sarebbe rivolto alla società di sicurezza e investigazioni Equalize, oggetto di una inchiesta giudiziaria per accesso illecito a banche dati istituzionali, per ottenere informazioni su un sospetto uso di doping da parte di Marcell Jacobs. Secondo il Fatto Quotidiano questa richiesta di informazioni sarebbe stata avanzata nel settembre 2020 (quindi un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo) ed era inerente all’acquisizione di risultati delle analisi del sangue di Jacobs. Dalle carte emergerebbe, infine, che il fratello di Tortu avrebbe chiesto di poter visionare le comunicazioni private tra il campione olimpico dei 100metri a Tokyo e il suo staff.
Marcell Jacobs: “Credo a Filippo Tortu, mi aspettavo solidarietà da Mei”
“Personalmente credo a Filippo Tortu quando dice di essere estraneo alla vicenda che coinvolge il fratello Giacomo. Detto questo, che qualcuno abbia potuto spiare i miei cellulari mi rattrista e mi preoccupa. E dal presidente Fidal, Stefano Mei, mi sarei almeno aspettato solidarietà, in attesa che la Procura completi le indagini”. Così Marcell Jacobs in merito al filone dell’inchiesta sui presunti tentativi di spionaggio di Equalize.
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