Il ministro: "Si deve proseguire su questa strada di rispetto e reciprocità"
“Il significato di questa serata è che non deve esaurirsi in questa serata, ma che la giornata di domani sia ogni giorno e il 1522 rimanga sempre una presenza quando necessario. Non solo quando c’è bisogno di denunciare una violenza da parte di una donna vittima, ma anche da parte di terze persone che possono percepire un rischio per una persona cara. Una responsabilità che dobbiamo prenderci tutti per non ritrovarci di fronte alla commozione di una vita spezzata dal non amore. Di questo bisognerà parlare soprattutto quando tutto sembrerà andare normalmente. Dobbiamo preparare le condizioni affinché le donne possano sentirsi libere di scegliere con chi stare. È la supremazia del rispetto. Una parità tra uomo e donna che passa anche dal professionismo nello sport per le donne. Ci si è arrivati tardi ma si deve proseguire su questa strada di rispetto e reciprocità. Bisogna parlare ma anche fare fatti, mettendo a disposizione risorse finanziarie ma anche progettuali e poi la risorsa più importante, la volontà. La volontà delle istituzioni”. Così Andrea Abodi, ministro dello Sport, a Roma a margine della campagna di sensibilizzazione promossa dal governo ‘1522 non siamo soli’, a sostegno delle donne vittime di violenza di genere.
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