Il re è in finale a Parigi per la 14ma volta ma a questo epilogo da favola non voleva arrivarci così

Il re è in finale a Parigi per la 14ma volta ma a questo epilogo da favola non voleva arrivarci così, con l’avversario che si rotola sulla terra rossa, urlando di dolore, costretto ad uscire dal campo sulla sedia a rotelle con una caviglia più gonfia di una pallina da tennis. La semifinale del Roland Garros tra Rafa Nadal e Alexander Zverev, la più attesa e avvincente, finisce dopo ‘appena’ tre ore di battaglia, quando il piede del tedesco nel cercare di recuperare un lungolinea verso destra, si incastra nella terra battuta del Chatrier facendogli ruotare la caviglia. Lo strappo è talmente violento da farlo crollare a terra. Dal grido di dolore e le lacrime si capisce subito l’entità dell’infortunio e dopo i primi accertamenti medici, riappare sul campo con le stampelle comunicando all’arbitro la fine della partita e dei suoi sogni provando a dissipare la sua amarezza in un abbraccio gonfio di affetto e stima con Nadal. Un ‘regalo’ nel giorno del 36esimo compleanno dello spagnolo che il maiorchino accetta senza sorrisi. Il re ama le battaglie sul campo e ha usato parole di profondo affetto nei confronti del rivale, protagonista di questa sfortunata uscita di scena. L’incontro si chiude con il punteggio di 7-6 6-6 di pura battaglia senza esclusioni di colpi.

Il primo set è un film straordinario che esalta le qualità dei due giocatori regalando emozioni al pubblico. Zverev parte forte, strappa il break a Rafa nel primo game e serve con qualità, imponendo un gran ritmo da fondo campo nello scambio e trovando affondi perfetti. Nadal soffre ma è bravo a restare in partita pur costretto a rincorrere. Sul 4-3 Zverev avverte la tensione e regala il contro break a Nadal che vede che è il momento di insistere passando in vantaggio per la prima volta nell’incontro sul 5-4. Il set diventa una lotta feroce, Nadal salva due palle break sul 5 pari con altrettanti serve and volley e si arriva al tie-break. E qui arriva il capolavoro di Nadal. Zverev vola avanti 6 punti a 2. Ma il tedesco non sfrutta i 4 set point, sbagliando alcune scelte e inchinandosi a un passante di diritto in corsa di Rafa che strappa mezzo minuto di applausi. Nadal in rimonta è un treno che non si ferma più e dopo 93 minuti di spettacolo purissimo, il tedesco cede il primo set subendo il coraggio e la classe dell’iberico. Nel secondo set il livello del gioco cala, gli errori dominano rispetto ai colpi vincenti ed entrambi sono in crisi con il servizio. Sei break nel primi sette game. Nadal al servizio subisce il quarto break consecutivo, il tedesco serve per il secondo set avanti 5-3, ma commette tre doppi falli che gli costano l’ennesimo break (ottavo nel set). Poi la svolta drammatica. Sul punto che manda il secondo set al tie-break Zverev cade malamente a terra. Lo spettacolo è finito.Nadal è sempre più nell’Olimpo e domenica l’uomo di Manacor, il secondo finalista più ‘anziano’ del Roland Garros (dopo Bill Tilden, che nel 1930 aveva 37 anni), andrà a caccia del suo 14esimo titolo nella prova del Grande Slam parigina. Ma soprattutto proverà ad allungare la sua serie infinita di titoli puntando al 22esimo trionfo in carriera nelle prove Major. Il modo migliore per chiudere una carriera leggendaria. 

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