La decisione del Cio dovrebbe arrivare entro un mese

Si va verso lo slittamento dei Giochi. Il Cio è alla ricerca del piano meno indolore per salvare Tokyo 2020 ma sembra che non ci sia che una strada, quella del rinvio. L'emergenza coronavirus costringe il Comitato olimpico internazionale, al termine dell'esecutivo straordinario, a fare una riflessione proprio su quel punto che fino a pochi giorni fa si ripeteva non fosse neanche in agenda, eppure la realtà spinge verso una sola direzione anche se nessuno vorrebbe far scivolare l'edizione nipponica a cinque cerchi oltre la fine dell'anno. Il Cio si è preso un mese di tempo per dare la sua riposta definitiva, rompere gli indugi e trovare dunque una soluzione che appare scontata pur sottolineando però con decisione che "la cancellazione non è all'ordine del giorno, non risolverebbe alcun problema e non aiuterebbe nessuno". Il coronavirus però non dà tregua e non la darà ancora per molto, alcuni comitati olimpici nazionali hanno già iniziato a fare pressing, altre federazioni nazionali chiedono di alzare bandiera bianca e gli stessi atleti in larga parte sembrano compattarsi per spostare l'Olimpiade in altra data.

Il baluardo dunque dei Giochi sembra crollare davanti all'evidenza di una pandemia che sta iniziando a colpire sempre più Paesi. Si era capito in fretta che l'ora delle scelte si stava avvicinando a passi sostenuti. La corsa contro il tempo continua senza sosta e il presidente del Cio, Thomas Bach, vuole capire nei dettagli quanti margini ci sono ancora per tenere fede alla programmazione originaria. "Il Cio in pieno coordinamento con il Comitato organizzatore di Tokyo 2020, le autorità giapponesi e il governo metropolitano, avvierà discussioni dettagliate per completare la valutazione del rapido sviluppo della situazione sanitaria mondiale e il suo impatto sui Giochi olimpici, tra cui lo scenario del rinvio. Il CIO è fiducioso di portare a termine queste discussioni entro le prossime quattro settimane", ha annunciato in una nota al termine dell'esecutivo straordinario, sottolineando che intensificherà la pianificazione degli scenari per trovare "la migliore decisione nell'interesse degli atleti e di tutte le altre competenti coinvolte". Bach ha fatto notare come ci siano stati significativi miglioramenti in Giappone "dove la gente accoglie calorosamente la fiamma olimpica e ciò potrebbe rafforzare la fiducia del Cio nei confronti dei padroni di casa" ma dall'altra parte bisogna fare i conti "con il drammatico aumento dei casi e nuovi focolai di Covid-19 in Paesi diversi". Pertanto la scelta spetta solo al Cio come ha fatto presente oggi la stessa Oms, più volte evocata in questi giorni come punto di riferimento sostanziale sulle scelte da prendere, ma che sembra essersi in qualche modo defilata facendo presente che non è l'organizzazione deputata per cancellare o meno gli eventi ("Non siamo noi deputati a questo", ha detto il portavoce Tarik Jasarevic). Bach ha però voluto mandare un messaggio chiaro agli atleti sottolineando che "le vite umane hanno la precedenza su tutto, incluso lo svolgimento dei Giochi e il Cio vuole far parte della soluzione" nella speranza che "la fiamma olimpica possa essere la luce alla fine di questo tunnel buio".

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