Pasticcio degli uomini al secondo cambio nella semifinale
La Gran Bretagna vince la 4×100 donne in 41″88 agli Europei di atletica di Berlino. Argento per l’Olanda in 42″15, terzo posto per la Germania in 42″23, quarta la Svizzera, settima l’Italia con 43″42.
Brutta prova per gli uomini, squalificati nella semifinale della staffetta 4×100. Gli azzurri pagano un pasticcio al secondo cambio: il testimone fa fatica a lasciare la mano di Fausto Desalu per farsi agguantare da quella di Davide Manenti. Ai giudici non sfugge ed è inevitabile la squalifica della 4×100 per cambio fuori settore. La gioia per il ritorno in finale con tutte le quattro staffette dopo vent'anni da Budapest 1998, dura meno di dieci minuti. Già di per sé il tempo non era luminoso, ma sufficiente per sbarcare tra le migliori otto (38.82), terzi nella batteria vinta dalla Francia (38.62) sulla Polonia (38.64). Buono il primo passaggio del bastoncino tra Federico Cattaneo e Desalu, a dir poco difettoso il secondo e il terzo (Manenti-Filippo Tortu). Appena superato il traguardo, il primatista italiano dei 100 si porta la mano al bicipite femorale. E Manenti ne esce claudicante con una botta a una caviglia. Al posto degli azzurri entra il Portogallo, quinto nella prima batteria, quella dominata dalla super Gran Bretagna di Ujah, Hughes, Gemili e Mitchell-Blake (37.84) davanti al 38.30 di Olanda e Turchia e al 38.94 della Repubblica Ceca.
Salto con l'asta – Il prodigio svedese Armand Duplantis a soli 18 anni ha vinto la medaglia d'oro nel salto con l'asta, stabilendo il nuovo record mondiale junior (6.05 m). Duplantis ha battuto il russo Timur Morgunov (6.00 m) e il francese Renaud Lavillenie, campione olimpico del 2012 e detentore del record mondiale (6.16 m), che si è fermato a 5.95 m.
Maratona – Yassine Rachik si piazza terzo nella maratona maschile. Grazie al suo tempo, sommato a quello dei compagni, l'Italia è arrivata prima nella classifica a squadre. E anche le donne, che purtroppo non hanno conquistato il podio, hanno chiuso la maratona femminile al secondo posto nel successo per nazioni. Per regolamento, le medaglie a squadre entrano nel computo del medagliere e quindi la formazione azzurra sale a 6 metalli in questa edizione degli Europei con un oro, un argento e quattro bronzi.
La corsa maschile è stata vinta dal belga Koen Naert con il tempo di 2h09:51. Secondo lo svizzero Tadesse Abraham a +1:33. Chiude Rachik a +2:18, firmando il suo record personale a 2h12:09. Quinto l'altro italiano Eyob Ghebrehiwet Faniel (2h12:43), dodicesimo Stefano La Rosa (2h15:57). Così l’Italia vince la classifica a squadre. A livello maschile per l'Italia è la quarta affermazione in Coppa Europa di maratona dopo quelle del 1981, 1998 e 2006.
"Ci credevamo, era veramente un sogno. Nonostante il caldo siamo riusciti a dare il massimo, in una gara uomo contro uomo, e a portare questa doppia medaglia che per me vale davvero tanto". Così Yassine Rachik ha commentato la sua medaglia e il successo dell'Italia nella classifica a squadre maschile. "Ho fatto una gara molto coraggiosa, cercando di spingere fino alla fine. Mi sono allenato moltissimo, soprattutto nell'ultimo periodo. Peccato per l'assenza di Daniele Meucci, ma ho dimostrato che basta crederci e non arrendersi.
Vince la maratona femminile Vohla Mazuronak (2h26:22), seguita dalla francease Clémence Calvin. Terza la ceca Eva Vrabackova. Sara Dossena si piazza sesta e realizza il suo record personale di 2h27:53, ottava Catherine Bertone in 2h30:06, quattrodicesima Fatna Maraoui in 2h34:48. Per l’Italia secondo posto a squadre.
MEDAGLIERE GENERALE – Ecco il medagliere complessivo degli European Championships 2018. Si tratta di una sorta di mini Olimpiade europea che vede gareggiare gli atleti del Vecchio Continente in diversi sport tra Gran Bretagna e Germania: atletica leggera (Berlino), nuoto (vasca, acque libere e sincro) a Glasgow, tuffi (Edimburgo), ciclismo, triathlon ginnastica e canottaggio sempre a Glasgow. Questo è il medagliere complessivo che non ha valore ufficiale ma, certamente, ha un'importanza statistica non secondaria.
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