L'ad di Fca presenta al museo dell'Alfa di Arese il team Alfa Romeo Sauber e scherza: "Per chi tifo? Per ora per il Cavallino"
Il ritorno di Alfa Romeo in F1 è un "evento storico" e "un momento speciale non solo per noi, ma anche per il nostro Paese" e "importante per il nostro brand, ma anche per tutto il mondo della Formula 1". A dirlo l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, presentando al museo dell'Alfa di Arese il team di F1, Alfa Romeo Sauber, con cui il marchio del Biscione torna alle corse. Alfa, ha proseguito Marchionne, è pronta "ad aprire un nuovo capitolo della storia della F1" e "il logo e la livrea ci riempiono di orgoglio e di emozioni".
La minaccia che la Ferrari possa lasciare la Formula 1 è "seria" e "bisogna trovare un accordo in questo sport" che valorizzi la tecnologia, ha detto inoltre il presidente e ad di Ferrari. "La minaccia che Ferrari possa abbandonare la F1 – ha dichiarato – continua a essere seria ed è evidenziata dal fatto che l'accordo con Sauber prevede che nel 2020-21 Alfa Romeo possa andare da sola". "Dobbiamo trovare un accordo per il bene di questo sport, la Ferrari non può mollare".
Poi una battuta su chi tiferà tra Ferrari e Alfa nella prossima stagione. "Se arriva l'imbarazzo ben venga. Per il momento penso che tiferò per la Ferrari. Poi vediamo che fa l'Alfa Sauber".
LECLERC-ERICSSON PILOTI. Il francese Charles Leclerc sarà il secondo pilota della nuova Sauber targata Alfa Romeo in occasione del Mondiale di Formula 1 2018. Il giovane pilota transalpino, cresciuto nell'accademy della Ferrari e campione del Mondo della GP2, affiancherà lo svedese Marcus Ericsson. "Sono felice di poter dire che il team darà loro la possibilità di mettersi in mostra, basta dire che campioni come Felipe Massa e Kimi Raikkonen hanno iniziato con la Sauber", ha dichiarato Marchionne.
A proposito della terza guida del team Alfa Romeo Sauber, Antonio Giovinazzi, e della possibilità di avere piloti italiani in squadra, Marchionne ha risposto così ai giornalisti: "I piloti si devono guadagnare il diritto di correre in F1. Abbiamo Giovinazzi, è un ragazzo bravo, il tempo arriverà anche per lui. Ha fatto dei progressi enormi, e se mi chiedete se vedo la possibilità di utilizzare la Ferrari Driver Academy per far tornare grandi piloti italiani, la risposta è sì. Ma ci vorrà del tempo, non andiamo a scegliere i piloti in base alla nazionalità, sarebbe sbagliato. L'impegno di far crescere quelli buoni, noi come Ferrari ce lo prendiamo".
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