Fino al 2 luglio e dal 19 al 28 agosto il campione insegnerà la sua tecnica agli ospiti del Forte Village, in Sardegna

Dalla metà degli anni Ottanta ha passato metà della sua vita sui campi da tennis, ottenendo numerose vittorie sia in singolo che in doppio. Ma Karel Novacek, a 51 anni, non ha abbandonato la racchetta: fino al 2 luglio e dal 19 al 28 agosto il campione di tennis insegnerà la sua tecnica agli ospiti del Forte Village, il prestigioso resort in Sardegna, e regala il suo personalissimo pronostico sui risultati di Wimbledon e sugli Europei.

Pare che, a causa della Brexit, il crollo della sterlina per i finalisti dello Slam significherà una decurtazione dai 200 ai 400mila dollari rispetto al 2015, tanto che il 'New York Daily News' ha coniato il termine 'Wimbledown'. Qual è il suo pensiero in proposito?
Se a vincere Wimbledon sarà un inglese, che vive in Inghilterra e sarà pagato in sterline, non cambierà nulla; per chiunque altro, invece, effettivamente il montepremi sarà molto inferiore. Credo comunque che, vista la storia del torneo, il nome di Wimbledon non verrà in alcun modo danneggiato o reso meno importante. Vedremo cosa accadrà, sarà una sorpresa.

Chi potrebbe vincere Wimbledon quest'anno?
Non sono bravo a fare pronostici su chi potrà vincere Wimbledon, ma credo che potrebbe essere o Novak Djokovic o Andy Murray. Oppure potrebbe sorprenderci un ragazzo come Milos Raonic (tennista canadese, ndr), anche se credo che alla fine a trionfare sarà Djokovic o Murray.

Chi è il miglior tennista degli ultimi 20 anni?
Se me l'avessero chiesto tra 5 anni, avrei detto Djokovic, però oggi dico Roger Federer.

Quindi Federer è meglio di Djokovic?
Non credo che si possano davvero confrontare, perché hanno uno stile differente, per quanto entrambi siano dominanti. Federer era il primo sei, sette anni fa, mentre Djokovic lo è adesso. Per questo credo che siano entrambi giocatori pazzeschi. Allo stesso tempo non voglio dimenticare Rafael Nadal, che è stato capace di vincere nove titoli al Rolan Garros: anche lui è un vero fuoriclasse.

In Italia in questi giorni si sta parlando molto di doping: questo fenomeno esiste anche nel tennis o no?
Mi piacerebbe credere che non esiste nel nostro ambiente. Il caso di Maria Sharapova è ancora sotto revisione, ma non credo che ci siano mele marce nell'ambiente. Voglio credere che il tennis sia uno sport pulito e spero che resti così.

Nella sua carriera ha qualche rimpianto?
Ho raggiunto le mie piene potenzialità, quindi per me è difficile avere rimpianti. Ho perso qualche match che avrei potuto vincere, e che magari avrebbe potuto fare la differenza, ma allo stesso tempo ne ho vinti alcuni che avrei potuto perdere. Posso dire di essere al 50%, quindi sono felice.

Qual è stata la sua più grande gioia dal punto di vista professionale?
E' aver avuto l'opportunità di essere un giocatore di tennis professionista, essere parte di un grande show, vincere partite a Wimbledon, Roland Garros e Foro Italico. Sono stato in grado di vincere e questo mi rende molto felice.

Come e quando è cambiato il tennis negli ultimi anni?
E' cambiato profondamente negli ultimi dieci anni. Credo che le capacità e la preparazione dei tennisti di oggi siano ai massimi livelli, che siano ancora più professionisti. Anche il gioco è più veloce. L'unica cosa che – a mio avviso – manca è una maggiore originalità nello stile: mi piacerebbe vedere più giocatori che vanno più sotto rete e giocano più spesso 'serve and volley', ma allo stesso tempo so che è difficile.

Cambiando sport, qual è il suo pronostico per gli Europei? La 'sua' Repubblica Ceca è fuori, è fan di altre squadre?
Ammetto che la Repubblica Ceca non ha giocato bene. Il risultato ora è un'incognita: tra i favoriti penso ci siano la Francia, l'Italia – che sta giocando molto bene – e il Belgio.

Questa è la sua prima volta in Sardegna?
No, è la mia quarta volta e la Sardegna mi piace moltissimo. Il resort è bellissimo e qui ho incontrato persone davvero interessanti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata