Torino, 25 dic. (LaPresse) – “Quando sono tornato dalla Cina ho detto: basta, non me la sento più. Ma dopo qualche mese ho capito che in realtà non ero saturo di calcio, tutt’altro. Solo che non ce la facevo più a stare così lontano dalla mia famiglia, a tornare a casa ogni sei mesi. Oggi però me la sento di rimettermi in discussione e dico: io ci sono, io sono pronto, con tutto me stesso. Se poi un’occasione non arriva, pazienza”. Marcello Lippi in un’intervista rilasciata a ‘Calciomercato.com’ ha rivelato di essere pronto a tornare ad allenare. “Un ruolo da direttore tecnico? Io sono un allenatore, lo sono sempre stato, ed è questo il ruolo nel quale mi vedo anche in futuro. Mi è sempre piaciuto lavorare con i calciatori, trasmettere loro ciò che so, costruire un gruppo: sono carico, disposto a farlo ancora – ha sottolineato l’ex ct della nazionale – Poi è chiaro che se capitasse un’opportunità diversa, un ruolo diverso, ne parlerei e ci penserei”.

A proposito del grande equilibrio in Serie A, Lippi ha sottolineato che “cinque squadre in quattro punti è qualcosa di meraviglioso. E’ successo perché la Juve ha rinnovato tanto e poi, a inizio stagione, ha avuto gli infortuni di Marchisio e Khedira – ha sottolineato – A quel punto è andata in difficoltà, com’era normale che capitasse; ora che sono tornati tutti, ha ricominciato a vincere e ha agganciato le altre. Così adesso sono cinque lì assieme e tutte possono vincere lo scudetto. Una vera favorita? Molti dicono che lo è la Juve e magari è vero, perché è quella più abituata a vincere. Ma come non considerare l’Inter, così solida, con un allenatore preparato e intelligente come Mancini? E anche le altre…”. Tra le squadre in corsa c’è anche il Napoli. “Qui c’è da valutare bene il lavoro di Sarri. L’anno scorso il Napoli ha segnato settanta gol, appena due in meno rispetto alla Juve campione, ma ne ha subiti quasi quanti le squadre che sono retrocesse – ha ricordato l’ex allenatore del Guangzhou – Il nuovo allenatore è stato bravissimo, perché è riuscito a conservare l’efficacia offensiva e nello stesso tempo a dare equilibrio alla difesa. Ma il suo vero capolavoro è stato un altro: ha fatto capire ai giocatori, a tutti quei campioni che ha, quanto sarebbe stato utile seguirlo. Avete visto come lo considerano, come lo stimano? Basta vedere l’atteggiamento di Higuain per comprendere quanto sia rispettato l’allenatore all’interno del Napoli”, ha evidenziato Lippi.

Tra le squadre in testa c’è anche la Fiorentina di Paulo Sousa, che Lippi ha avuto modo di allenare ai tempi della Juventus. “Mi ha impressionato la sua capacità di comunicare: si è proposto in modo bello e intelligente a Firenze, all’ambiente, ai tifosi, e tutti lo hanno seguito. Ha aggiunto al lavoro di Montella, già prezioso, una novità: la verticalizzazione – ha proseguito l’ex commissario tecnico degli azzurri – Perché oggi le grandi squadre europee hanno compiuto un passo in avanti, non si limitano al possesso palla, al titic-totoc, ma verticalizzano. Un club su tutti: il Barcellona. Se la Roma è ancora in lotta per lo scudetto? Certo che lo è, in fin dei conti è staccata appena di quattro punti dall’Inter benché abbia avuto qualche difficoltà. Ma è una grande squadra, deve solo trovare il modo per sfruttare al massimo i suoi attaccanti. Il ritorno di Totti farà il resto”, ha concluso Lippi.

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