Roma, 7 dic. (LaPresse) – Questo Bologna “ha tutte le premesse per fare bene in futuro“. Ne è convinto Roberto Donadoni, allenatore della squadra rossoblù, reduce dalla vittoria sul Napoli. I giocatori hanno “interpretato la settimana e la partita nella maniera giusta, capendo cosa era necessario fare a differenza dell’ultima partita contro il Torino, a livello di mentalità, convinzione”, ha spiegato il tecnico ai microfoni di Radio anch’io sport su Radiouno. “Sapevamo di avere davanti un grande avversario, contro il quale non basta fare le cose normali, ma bisogna andare oltre. Tutti sono stati all’altezza, faccio un plauso ai ragazzi”.

Grande protagonista del match, il rigenerato Destro autore di una doppietta: “Le sue qualità sono indiscutibili – ha commentato Donadoni – sappiamo quello che ha fatto in passato. Poi c’è l’aspetto psicologico. Stava attraversando un momento difficile, ora si è convinto, tranquillizzato, si è calato nella parte giusta, quella che tutti noi vogliamo abbia, essere protagonista, trascinatore. Non solo per i gol, ma per l’atteggiamento giusto, che ieri ha dimostrato correndo, dandosi da fare, trascinando i compagni. Il cammino è ancora lungo, noi italiani abbiamo la tendenza ad idolatrare. Lui deve dare continuità, ne riparliamo tra dieci gol”. “I miei meriti? Ci sono tanti aspetti su cui migliorare, semplicemente dico che il valore aggiunto è soprattutto quello di credere un po’ di più in se stessi. E’ chiaro – ha aggiunto – che quando ci si trova in una posizione di classifica complicata psicologicamente paghi di più, a maggior ragione quando hai qualche giovane che non ha la malizia di gestire i momenti sotto il profilo nervoso. Il cambiamento dev essere questo, convincersi delle proprie qualità e metterle in campo a servizio l’uno dell’altro. La gara di ieri è stata emblematica, tutti si sono aiutati. Taider due partite fa era in tribuna, ieri ha fatto una gara di grandissimo spessore”.

“Il Bologna ha la proprietà straniera, ma le figure di responsabilità son italiane, Fenucci, Corvino, Di Vaio. Ci sono componenti ideali – ha analizzato Donadoni – idee importanti che si vuole portare avanti, chiaro che come tutte le idee sono legate ai risultati. Noi dobbiamo essere bravi a centrare l’obiettivo di mantenere la categoria, ci sono le premesse per fare bene in futuro”. “Se ho temuto il pari nel finale con il Napoli? Non pensavo di subire anche il terzo, chiaro che quando hai di fronte un giocatore del livello di Higuain basta un nulla per rimettersi in corsa”, ha detto l’allenatore rossoblù. “Abbiamo concesso poco durante la partita, in cinque minuti tutto si è rimesso in discussione. Con gli attaccanti che ha il Napoli tutto può accadere, ma i ragazzi sono stati bravi”. Il discorso è poi caduto sulle difficoltà riscontrare dal Bologna ad inizio stagione: “Non è corretto attribuire tutte le responsabilità a Delio Rossi. Le situazioni positive e negative sono da dividere sempre tra tante componenti. Probabilmente non c’è stata l’alchimia ideale che fa scattare nella testa e nelle gambe dei calciatori le componenti che poi fanno fare determinati risultati. Io posso solo dire e valutare quelle che sono le mie prime cinque gare, il passato non avendolo vissuto diventa difficile da valutare”.

Sul futuro: “Restare a Bologna per molti anni ed andare in Europa? Questi sono i desideri, c’è la fattibilità, è chiaro – ha continuato Donadoni – che il percorso parte ora e va portato avanti piano piano con dedizione e attenzione, migliorando a 360 gradi tutti gli aspetti per far sì che la società diventi competitiva con una visione che vada oltre il campionato italiano. Tutto può accedere, niente avviene per caso. La società è solida, il presidente ha grandi stimoli e questo è importante. Mi auguro che il percorso sia quello, ho fatto questa scelta perché questa è la mia convinzione”. Sulla lotta scudetto, ha commentato: “L’Inter? Non credo che sia la favorita assoluta, sono tutte lì, agguerrite, forti, piene di campioni, hanno le chance e le carte in regola per giocarsela fino in fondo. Chi avrà più continuità avrà la meglio. Basta vedere la Juve, sembrava fuori dai giochi ed ora è di nuovo lì, come del resto mi aspettavo”.

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