Milano, 2 ott. (LaPresse) – “La Juve, secondo me, continuerà a lottare per lo scudetto. Finora ha giocato in maschera con molti infortunati, giocatori-chiave che non sono mai quasi scesi in campo. L’ultimo è Khedira, che ha giocato l’ultima partita (contro il Siviglia, in Champions, ndr). La Juventus reciterà un ruolo da protagonista”. Così Beppe Dossena, ex calciatore campione del Mondo ’82, a margine della presentazione, alla Rinascente di Milano, del ‘Football Legends European Golf Championship’, torneo in programma lunedì 5 e martedì 6 al Royal Park I Roveri di Torino. In campionato, “questi risultati magari finiranno per incidere – ha ammesso poi parlando ancora dei bianconeri -. Se la squadra continua ad essere così lontana dalla testa, dovrà scegliere, magari inconsciamente, anche se non si sceglie mai. Ma è incoraggiante che in Europa questa squadra abbia fatto due vittorie. Potrebbe gestire questo girone, nel caso dovesse vincere la partita. E, quindi, anche gestire le proprie risorse, le proprie forze”. “Il nuovo Dossena? Oggi il calcio – ha aggiunto – è veramente completamente cambiato, nonostante non siano passati tanti anni. Oggi al centrocampista vengono chieste altre qualità. Spero che ci siano altri Dossena, nel senso che spero ci siano altri giocatori che si divertano a fare questo mestiere, che ricevano soddisfazioni e che diano gioia ai tifosi”.

Poi anche qualche battuta sull’emergenza migranti. Dossena è stato allenatore del Ghana e dell’all’Al-Ittihad in Libia. “Io sono stato in Libia, tra l’altro. Parlando con Saadi Gheddafi, che era giocatore in quella squadra che allenavo, lui – ha raccontato – mi aveva già dato un quadro della situazione che sarà poi quello che vedremo nei prossimi anni. Cirenaica e Tripolitania sono destinate a dividersi e lui me l’ha sempre detto. I problemi li avevano anche quando sembrava che la famiglia Gheddafi avesse il controllo del Paese. C’erano già dei problemi allora. E rimangono: è un Paese destinato a dividersi, sperando pacificamente. Se questa scissione dovesse portare pace e libertà, meglio ancora. Era già un problema sul tavolo della famiglia” in quegli anni, ha concluso Dossena.

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