Napoli, 26 set. (LaPresse) – Canta Napoli, la Juve piange. Trascinata da Insigne e Higuain, la squadra di Sarri si aggiudica per 2-1 il big match del San Paolo e rilancia le sue ambizioni di alta classifica. Il Napoli con 9 punti si porta ora a sole due lunghezze dalla Roma terza con il Sassuolo. Juve battuta per la terza volta in sei partite, ferma a 5 punti e che rischia di scivolare sempre più lontano dalla vetta e dalla zona Champions League. Ottima la prova del Napoli soprattutto dalla metà campo in avanti, fatta di un pressing asfissiante sui portatori di palla juventini e accelerazioni brucianti dei vai Higuain, Insigne, Mertens e Callejon. Juve troppo compassata, con un Pogba irritante nel primo tempo e appena sufficiente nella ripresa. La squadra di Allegri, priva sempre di diversi titolari per infortunio e con Morata impiegato solo nel finale, si dimostra ancora una volta poco concreta negli ultimi venti metri. Con la classifica del campionato già compromessa, per la Juve è ora di pensare alla Champions League con l’impegno di mercoledì in casa con il Siviglia che è già decisivo per il passaggio del turno.
Sarri schiera in attacco Callejon, Higuaín e Insigne. In mezzo al campo torna Jorginho che rimpiazza Valdifiori, al suo fianco Allan e Hamsik. Allegri recupera Morata ma non lo rischia. Il tecnico bianconero schiera così Pereyra dietro le punte, Dybala e Zaza. Padoin fa il terzino destro, in mezzo al campo Hernanes regista con Lemina e Pogba. Primo tempo tutto di marca Napoli, trascinato da un Insigne in gran spolvero. L’attaccante firma il gol del vantaggio al 25′ con un destro dal limite che batte Buffon dopo uno scambio nello stretto con Higuain. Per Insigne tredicesimo gol in Serie A. La serata magica del giovane attaccante napoletano dura perà appena 39′, quando è costretto ad uscire per un infortunio al ginocchio. La squadra di Sarri nel finale di tempo sfiora in almeno un paio di occasioni il raddoppio, prima con Callejon e poi con Mertens. Juve poco incisiva e pericolosa solo in un paio di circostanze con Zaza: l’attaccante prima impegna Reina in diagonale, poi non sfrutta un regalo di Koulibaly in piena area di rigore ancora fermato dal portiere.
Stesso spartito del primo tempo anche nella ripresa: la Juve prova a fare la partita, ma la sua manovra è lenta e poco efficace. Il Napoli invece ogni volta che riparte in velocità mette in crisi la retroguardia bianconera, così prima sfiora il raddoppio con Mertens e Higuain per poi trovare il secondo gol proprio con un diagonale mancino del Pipita che non lascia scampo a Buffon. Come a Roma la Juve tira fuori almeno l’orgoglio e dopo pochi minuti accorcia le distanze con un destro da sottomisura di Lemina. Allegri manda in campo Cuadrado al posto di un deludente Hernanes e passa al 4-4-2 con il colombiano e Pereyra esterno a metà campo. La gara resta viva, Napoli pericoloso con un diagonale di Ghoulam respinto da Buffon. Replica la Juve con un sinistro da fuori di Pogba respinto da Reina e con un destro dal limite del neo entrato Morata fuori di un soffio. Finale confuso, la Juve ci prova ma il Napoli si difende con ordine e senza correre eccessivi rischi.
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