Roma, 27 ago. (LaPresse) – “La mole di intercettazioni telefoniche partite il 27 aprile 2015 ci consente una rappresentazione plastica dell’illecito sportivo avvenuto il 2 maggio, nella partita Teramo-Savona”. Così il sostituto procuratore aggiunto, Gioacchino Tornatore, nel corso del processo d’appello sul caso Teramo-Savona per il quale le due squadre sono state condannate dal Tribunale federale, in primo grado, alla retrocessione in serie D.

Il 2 maggio 2015 si è giocata la partita grazie alla quale il Teramo ha ottenuto la promozione in serie B con una giornata di anticipo sulla fine del campionato di Lega Pro. Secondo la Procura federale la società abruzzese avrebbe pagato tra i 70 e i 90 mila euro per ottenere la vittoria contro il Savona. E i presidenti Luciano Campitelli, del Teramo, e Aldo Dellepiane, del Savona “hanno partecipato all’accordo sull’illecito”, sottolinea Tornatore.

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