Di Irene Pugliese

Roma, 18 ago. (LaPresse) – Gli ultimi tifosi passano i tornelli dello stadio Olimpico e la città tira un respiro di sollievo. Fino all’inizio della partita dei preliminari di Champions League tra Bayer Leverkusen e Lazio le misure di sicurezza hanno funzionato. Di certo i numeri hanno aiutato: dei 38mila biglietti venduti infatti solo poche centinaia erano destinati alla tifoseria tedesca. In 300, molti meno dei 600 o mille previsti inizialmente, sono arrivati da Leverkusen e, alla spicciolata, durante la mattinata si sono ritrovati nella fan zone allestita per loro al Galoppatoio di villa Borghese.

I primi, verso le 12, sono stati gli addetti del club tedesco che hanno piazzato un banchetto per accogliere i supporter. “Qui consegniamo i biglietti e diamo indicazioni ai tifosi”, spiegano due ragazzi seduti dietro un tavolo totalmente rivestito da un’enorme bandiera: due leoni rossi che con le zampe anteriori sorreggono un’insegna gialla con la scritta ‘1904’, l’anno in cui è nato il Bayer Leverkusen.

In realtà la fan zone è un prato con alcuni furgoncini che vendono panini, gelati, piadine e bevande. Qualche tavolino, tra gli alberi. L’allestimento rende evidente che non sono attesi molti tifosi, “ne aspettiamo 200”, dicono gli organizzatori. Quando arrivano sono soprattutto giovani, ragazzi e anche tante ragazze con sciarpe e magliette della loro squadra del cuore.

Alcuni di loro si sono presentati qui nella villa romana, hanno ritirato i biglietti e poi hanno approfittato del pomeriggio per girare in centro.

Solamente per ammirare la città, nessuna intenzione di creare disagio: “Non siamo come i tifosi del Feyenoord, siamo qui solo per la nostra squadra“, spiegano infatti due ragazzi, rispondendo alle domande dei cronisti.

Altri invece sono rimasti tutto il giorno a Villa Borghese nell’area riservata, qui infatti era possibile consumare alcolici a bassa gradazione, mentre in centro è vietato da un’ordinanza in vigore da ieri sera alle 19 per garantire la sicurezza. Si sono sdraiati sul grande prato di Villa Borghese, qualche birra nei bicchieri di plastica, in attesa del trasferimento allo stadio. “Gli hooligans? – dice uno di loro – Non ci sono qui. Magari qualche gruppo più grosso stasera allo stadio, ma non credo”.

Alle 18.30 una ragazza del fan club suona il fischietto, chi era sdraiato si alza, e tutti, sono circa in 150, si radunano in piazza delle Canestre, vicino al Galoppatoio di villa Borghese. “Speriamo di vincere“, dice l’ultimo tifoso prima di salire su uno dei tre autobus dell’Atac, su cui i supporter tedeschi salgono uno ad uno senza nessun disordine. Alcuni minuti e il corteo, scortato da alcune camionette della polizia e diversi agenti in moto, parte lentamente vero l’Olimpico.

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