Roma, 20 dic. (LaPresse) – “Antonio Conte e’ stato uno dei tanti leader che ho avuto alla Juventus”. Lo ha dichiarato Marcello Lippi in esclusiva a RaiSport per ‘La Domenica Sportiva’ in onda domani dalle 22.35 su Rai2. “I leader sono di varia natura – ha aggiunto l’ex ct campione del Mondo – c’è il leader tecnico, come erano Zidane e Del Piero, c’è il leader di personalita’ o quello silenzioso, Conte era un leader di esempio, era un trascinatore, agli allenamenti era sempre il primo ad arrivare con una voglia, con una determinazione soprattutto in campo”. Sulla contrapposizione Conte- Juventus: “Sono i grandi amori che a volte provocano queste situazioni, e non c’è dubbio che quello tra Conte e la Juventus sia stato un grande amore che è sfociato in una piccola incomprensione”.

Ma la piccola incomprensione va avantià Conte non e’ mai andato a Vinovo, Marotta non concede i giocatori alla nazionale per lo stage: “Secondo me e’ una piccola incomprensione che verra’ superata”. E’ cosi’ permaloso Antonio Conte? “Mai quanto meà”, scherza Lippi. All’ex tecnico bianconero viene chieste se quella di oggi e’ diventata la Juventus di Allegri: “E’ chiaro che lo e’. Ormai questa e’ la Juventus di Allegri. E’ la Juve dell’intelligenza,della saggezza,della genialita’ (anche perche’ i livornesi un po’ di genialita ce l’hanno) nata su una base fortissima della Juventus di ConteàCinque,sei mesi sono sufficienti per dare un’impronta personale a un gruppo bene allenato. Qui si vede l’intelligenza di Allegri che ha saputo aspettare il momento giusto”. L’attuale tecnico della Juve recentemente ha detto che forse nel calcio si e’ persa la poesia: “Si e’ persa la qualita’. La poesia non la fanno i duri, i grintosi, ma i giocatori di qualita’. Zidane era poesia e se arrivassero altri tre, quattro Zidane potremmo dire che nel calcio c’e’ ancora la poesia”.

Sugli stage chiesti da Conte per la Nazionale: “Non credo che uno stage sia cosi’ importante, sento di dare un piccolo suggerimentoà il vero rapporto che bisogna stabilire e’ quello tra il ct e gli allenatori con l’obiettivo di collaborare insieme con costanzaà Secondo me il ct potrebbe fare un accordo con i colleghi dei club, soprattutto con quelli piu’ impegnati su tanti fronti, e decidere di evitare di chiamare i giocatori piu’ importanti per le amichevoli… Questi giocano sempre…. Il problema dei calciatori non e’ che si stancano, ma che non possono allenarsi come dovrebbero. Uno stage in piu’ conta poco, per me la cosa importante e’ la collaborazione”.

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