Genova, 18 ott. (LaPresse) – “Devo ringraziare Conte che non ha convocato nessuno della Sampdoria terza in classifica, così i giocatori si sono potuti allenare”. Ironia e leggera vena polemica nelle parole di Sinisa Mihajlovic nei confronti del ct della Nazionale Antonio Conte, alla vigilia della partita di campionato contro il Cagliari. “Ho visto che ha visitato altre squadre, lo invito a venire anche da noi perchè penso ci siano giocatori che possano fagli comodo”, ha concluso il tecnico serbo.
“Serbia-Albania? Non vorrei commentare, il calcio deve restare il calcio. Vediamo cosa decideranno Uefa e Fifa”. Così invece Mihajlovic si è espresso in conferenza stampa a proposito degli incidenti e la sospensione della gara di qualificazione a Euro 2016 tra Serbia e Albania. “Mi dispiace, sono giocatori che consoco bene e che ho chiamato anche io in Nazionale. Il mio paese non si merita questo, ma le partite di calcio purtroppo sono fatte anche di queste cose e bisogna fare attenzione a tutto”, ha aggiunto il tecnico della Sampdoria ed ex ct della Serbia. “Ho visto la partita, facevo il tifo per il mio paese ma mi dispiace per quanto accaduto come uomo di sport”, ha detto ancora Mihajlovic. “Non si doveva giocare? Perchè, quando ero io ct abbiamo giocato contro la Croazia ed è andato tutto bene a parte il risultato. Come comportamento in campo e sugli spalti fu tutto perfetto. E’ giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità”, ha concluso.
“A Cagliari finisce il primo ciclo di partite di questo avvio di stagione. Sono state partite alla nostra portata, il bilancio è positivo per prestazioni e risultati. Siamo terzi con la miglior difesa del campionato con la Juve: se qualcuno avesse detto che saremmo stati a un punto dalla Roma, avrebbe pensato ai giallorossi in crisi. Non è così, siamo noi che stiamo facendo bene. E vogliamo continuare a Cagliari”, ha detto ancora Mihajlovic alla vigilia della partita contro Cagliari. “Come noi, Zeman gioca sempre per vincere – sostiene il serbo -, è difficile pareggiare con lui. O perdi o vinci, quindi ci rimane un solo risultato. Stanno bene, ci attaccheranno ma lasceranno molti spazi, conoscendo Zeman so che non si fermeranno un istante ma noi dobbiamo restare lucidi perché qualcuno diceva: non importa quanto corri ma dove corri e perché corri. Quel qualcuno si chiama Zeman: è il mio omaggio a questo maestro del gioco offensivo, una persona onesta e coraggiosa a cui il calcio deve molto. Ci siamo conosciuti fuori dai campi di calcio e sarà un onore riuscire a salutarlo per la prima volta sul campo. Gli lancio una scommessa: chi perde paga la cena a Roma”.
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