Milano, 1 ott. (LaPresse) – “E’ un avversario fisico, che non avrà nulla da perdere e verrà qui carico. E’ un test importante per sapere se abbiamo superato la sconfitta di Cagliari”. Così il tecnico dell’Inter Walter Mazzarri ha presentato in conferenza stampa la sfida di Europa League con il Qarabag. “Sono convinto che i ragazzi abbiano percepito il messaggio, faremo o proveremo a fare una partita diversa dal punto di vista dell’agonismo, dell’intensità e della corsa – ha assicurato l’allenatore nerazzurro tornando sulla gara persa con il Cagliari – Bisogna subito far capire come sia stato un inciedente di percorso di una squadra che è ancora in costruzione”. L’Inter dovrà fare a meno di diverse pedine soprattutto in difesa e sugli esterni. “Ho sbagliato alcune valutazioni altrimenti magari avremmo avuto qualcuno in più a disposizione, ho sottovalutato la continuità di partite – ha spiegato Mazzarri – Ho sollecitato ai nuovi che non si sentono bene a manifestarlo, avrei potuto fare altre scelte, ma la conoscenza del grupp deve anche passare da questi momenti che tutti noi avremmo evitato”.
Parlando dei leader presenti in squadra, Mazzarri ha svelato un retroscena. “Quando Ranocchia non ha giocato, volevo far fare il capitano a Vidic, ma per rispetto del gruppo e perché non ancora a suo agio con la lingua, si è rifiutato. È stato un gesto bellissimo – ha raccontato il tecnico dell’Inter – Lui, pur essendo Vidic, vincendo tutto, non è ancora – anche per la lingua – quello che nel momento difficile può dire a tutti: ‘venite qui, ora facciamo così’. Medel è un altro esempio simile”. Tracciando un paragone con la scorsa stagione, l’ex allenatore del Napoli ha spiegato che “l’anno scorso la stagione è finita in modo positivo. Il presidente Thohir ha festeggiato il quinto posto con una giornata d’anticipo – ha concluso – In tre giorni non può essere cambiato tutto. Ora vedremo nel futuro se questa partita è stata un’incidente di percorso, come credo, oppure no”. In chiusura una battuta sui tifosi. “Faccio i complimenti ai tifosi che hanno incitato la squadra fino alla fine. Io, per come sono fatto, mi considero al servizio dei giocatori affinché loro possano fare bene – ha concluso Mazzarri – E, ovviamente, sono anche il primo tifoso della mia squadra. Io sono responsabile del gruppo, sono la persona più in vista e ci sta. So come funzionano le regole di questo mondo”.
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