Torino, 29 set. (LaPresse) – “E’ una sfida importante contro una grande squadra, bisognerà andare a fare risultato. Vincere a Madrid vorrebbe dire allontanarci di sei punti dall’Atletico, sarebbe un grande salto”. Il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio ha presentato così la sfida di Champions League in programma mercoledì al ‘Vicente Calderon’ contro i colchoneros. “Il risultato di Atene fa capire che in questo girone partite facili non ce ne sono – ha aggiunto il giocatore bianconero ai microfoni di Sky Sport – Oltre all’Atletico bisogna fare attenzione all’Olympiakos, è una squadra che cercherà di darci fastidio per il passaggio del turno”.

Marchisio si è espresso poi sul cambio in panchina tra Conte e Allegri. “Dopo tre anni vissuti con mister Conte, tutti quanti si sono trovati molto bene con il nuovo staff, sempre con grande disponibilità. Il fatto di avere questa fiducia da parte dell’allenatore per me è importante, ti fa sentire sereno e di farti trovare pronto in ogni situazione. Nel mio caso cambiando sempre tanti ruoli, il fatto di avere questa fiducia da parte dell’allenatore, aiuta sicuramente – ha evidenziato il centrocampista della Juventus – Ora manca Pirlo e già dall’anno scorso, sia in Europa League, che anche in campionato, ho ricoperto quel ruolo. Quest’anno, soprattutto in questo inizio di stagione, c’è stata questa opportunità di continuare in questo ruolo dove, partita dopo partita, sicuramente mi trovo sempre più a mio agio, però, mi considero sempre una mezz’ala. Poi, è normale che quando ci saranno tutti, sarà l’allenatore a decidere che ruolo dovrà ricoprire Marchisio, ma sa che da parte mia, com’è successo sempre in passato, la disponibilità c’è sempre”. Sulle possibilità di diventare una bandiera del club di Corso Galileo Ferraris, Marchisio ha sottolineato che “quando si ha la fortuna come me, come Totti, come De Rossi, come tanti altri campioni che hanno vestito per tanti anni la maglia dove sono cresciuti e dove, comunque, sono sempre stati tifosi, ci sono, poi, tanti fattori perché, comunque, bisogna sempre cercare di stare ad un livello alto in queste grandi squadre e bisogna sempre, poi, vedere se nel percorso rimane sempre tutto perfetto con la società, con i tifosi, il rendimento del giocatore – ha spiegato il centrocampista della nazionale italiana – Quindi, ci sono talmente tanti fattori, che non è sicuramente facile diventare una bandiera in un grande club”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata