Parigi (Francia), 27 lug. (LaPresse) – Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France 2014. Al termine delle 20 tappe della Grand Boucle, il ciclista siciliano della Astana ha preceduto i francesi Jean-Christophe Peraud della Ag2r La Mondiale di 7’52” e Thibaut Pinot della FDJ.fr di 8’24”. Nibali è il settimo italiano a vincere il Tour dopo Ottavio Bottecchia, Gino Bartali, Fausto Coppi, Gastone Nencini, Felice Gimondi e Marco Pantani. E’ in assoluto la decima vittoria dell’Italia al Tour de France. Marcel Kittel ha vinto la 21/a e ultima tappa, da Evry ai Campi Elisi di Parigi di 137.5 km. Il tedesco della Giant-Shimano ha preceduto allo sprint il norvegese Alexander Kristoff della Katusha. Terzo il lituano Navardauskas della Garmin-Sharp. Per Kittel è la quarta vittoria in questa edizione del Tour de France.

Un trionfo eccezionale di un atleta e un uomo normale: si può riassumere così la grande impresa di Nibali, il settimo italiano a vincere il Tour de France. Un successo che è il coronamento di una carriera che ha visto il campione siciliano crescere e migliorarsi di anno in anno e non arrivare alla vittoria all’improvviso come accaduto troppo spesso negli anni scorsi. La vittoria nella Grand Bouclefa entrare Nibali di diritto nei grandi del ciclismo mondiale, entrando nel ristretto club di corridori capaci di vincere almeno una volta in carriera Tour, Giro d’Italia e Vuelta di Spagna. Il siciliano va a fare compagnia a fuoriclasse del passato e del presente come Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador. Nato a Messina il 14 novembre 1984 è soprannominato ‘lo squalo dello stretto’ per il suo stile di corridore d’attacco, sempre alla ricerca della vittoria fin dalle categorie dilettanti. Cresciuto ciclisticamente in Toscana, dove arriva a soli 15 anni, la sua è una parabola che lo porta prima a essere ‘lo scudiero’ di Ivan Basso e poi a diventarne l’erede come uomo da grandi corse a tappe. Arriva così la vittoria nella Vuelta nel 2010 e al Giro d’Italia nel 2013. Nel 2012 il podio al Tour de France alle spalle di Bradley Wiggins e Chris Froome fa crescere la consapevolezza di poter puntare anche alla vittoria finale della Grand Boucle. Arriva così la decisione di lasciare la Cannondale, la squadra dei primi trionfi, per sposare il progetto della Astana. La compagine kazaka ha i mezzi per costruirgli intorno una squadra capace di portarlo al trionfo al Tour e così è stato. Quest’anno Nibali inizia la stagione con un solo grande obiettivo in testa: vincere il Tour de France. Per arrivare al meglio della condizione partecipa al Tour of Oman ed al Critérium du Dauphiné, durante il quale riceve una lettera di richiamo da parte dei vertici dell’Astana a causa del suo scarso rendimento nella prima parte di stagione.

Sembra che qualcosa non vada nei rapporti con i vertici kazaki, ma Nibali si riscatta vincendo il Trofeo Melinda, valido per i Campionati nazionali, e diventando, per la prima volta in carriera, campione italiano. Il Tour de France lo vede subito protagonista il 6 luglio, quando conquista la seconda tappa York-Sheffield con uno scatto a 1800 metri dall’arrivo; l’azione gli permette di indossare la maglia gialla con 2″ di vantaggio su Chris Froome e Alberto Contador, i due favoriti per la vittoria finale. Nella quinta tappa, caratterizzata dalla presenza di numerosi tratti in pavè, il capolavoro che rilancia ancora di più le ambizioni di Nibali: con un’incredibile prestazione il siciliano è terzo e guadagna più di due minuti su Contador. Nella stessa tappa Froome, vincitore della passata edizione e già caduto nella tappa precedente, è vittima di altre due cadute e si ritira con una frattura al polso. Con l’arrivo delle prime salite tutti gli occhi sono puntati su Nibali, ancora in giallo, e su Contador. Nell’ottava tappa lo spagnolo attacca più volte, ma il siciliano si difende bene, perdendo 3″ soltanto negli ultimi cento metri. Nella nona tappa, vinta dopo una lunga fuga dal tedesco Tony Martin, Nibali perde la maglia gialla a favore del francese Tony Gallopin, fuggitivo di giornata. Si riprende la maglia il giorno successivo, nell’arrivo alla Planche des Belles Filles, vincendo dopo aver staccato tutti gli altri big, tra i quali manca Contador, ritiratosi a causa di una caduta. Nella tappa alpina con arrivo in salita a Chamrousse, Nibali fa il vuoto e vince la sua terza frazione al Tour. Nella 18/a tappa, che prevede la scalata del Col du Tourmalet e l’arrivo in salita a Hautacam, il siciliano vince ancora con oltre un minuto su Thibaut Pinot e quasi due minuti su Alejandro Valverde ribadendo ancora una volta il suo strapotere. Nella cronometro del penultimo giorno, Nibali è quarto confermando così di essere forte non soltanto in salita. Oggi l’apoteosi degli Champs-Elysee con la passerella finale e il podio che lo incorona nuovo re del Tour de France.

L’ordine di arrivo della 21/a e ultima tappa del Tour de France, da Evry agli Champs-Elysees di Parigi di 137.5 km.1. Marcel Kittel, Ger, Team Giant-Shimano, 3hours, 20’50”; 2. Alexander Kristoff, Nor, Katusha Team, s.t.; 3. Ramunas Navardauskas, Lit, Garmin-Sharp, s.t.; 4. Andre Greipel, Ger, Lotto-Belisol, s.t.; 5. Mark Renshaw, Aus, Omega Pharma – Quick Step Cyling Team, s.t.; 6. Bernhard Eisel, Aut, Team Sky, s.t.; 7. Bryan Coquard, Fra, Team Europcar, s.t.; 8. Alessandro Petacchi, Ita, Omega Pharma – Quick Step Cyling Team, s.t.; 9. Peter Sagan, Svk, Cannondale, s.t.; 10. Romain Feillu, Fra, Bretagne-Seche Environment, s.t.. 81. Vincenzo Nibali, Ita, Astana Pro Team, s.t.

La classifica generale del Tour de France dopo la 21/a tappa, da Evry agli Champs-Elysees di Parigi di 137.5 km. 1. Vincenzo Nibali, Ita, Astana Pro Team, 89 ore, 59 minuti, 06 secondi; 2. Jean-Christophe Peraud, Fra, Ag2r La Mondiale, + 7’52”; 3. Thibaut Pinot, Fra, FDJ.fr, + 8’24”; 4. Alejandro Valverde Belmonte, Spa, Movistar Team, + 9’54”; 5. Tejay Van Garderen, Usa, BMC Racing Team, + 11’43”; 6. Romain Bardet, Fra, Ag2r La Mondiale, + 11’45”; 7. Leopold Konig, Cze, Team NetApp-Endura, + 14’37”; 8. Haimar Zubeldia Agirre, Spa, Trek Factory Racing, + 18’08”; 9. Laurens Ten Dam, Ola, Belkin-Pro Cycling Team, + 18’16”; 10. Bauke Mollema, Ola, Belkin-Pro Cycling Team, + 21’20”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata