Dal nostro inviato Antonio Martelli. Mangaratiba (Brasile), 16 giug. (LaPresse) – “Gigi è il titolare e non può essere una partita a cambiare le gerarchie”. Lo ha detto Salvatore Sirigu nel corso della tradizionale conferenza stampa di Casa Azzurri, a Mangaratiba. “Non è una gara tra me e lui, ma ognuno deve portare qualcosa alla Nazionale. Io ho pensato solo a fare la mia partita per dare un contributo alla squadra. Poi il paragone o una eventuale successione non esiste e non è la realtà. Bisogna essere realisti”, ha aggiunto il portiere sardo. A Sirigu è stato poi chiesto chi è attualmente il suo portiere preferito: “Mi piace molto Neuer, è un portiere completo e in questo momento è in piena forma e fiducia. E’ l’icona del portiere moderno. Anche Courtois si sta facendo valere e può essere ed è già tra i migliori al Mondo”. Per quanto riguarda lui, invece, Sirigu ha concluso: “Non so se rientro nella top ten mondiale, io cerco solo di allenarmi quotidianamente e fare bene per club e nazionale. Ma non mi interessa, io sono soddisfatto quando ho dato tutto e non ho rimpianti”.
“Sicuramente è stata un’emozione. Poi devo dire che la partita l’ho vissuta abbastanza bene e serena. Quando si va in campo si ritrovano le cose alle quali si è abituati e l’emozione è passata”, ha aggiunto a proposito del suo esordio ai Mondiali contro l’Inghilterra. “Buffon mi ha fatto l’in bocca al lupo e detto di stare sereno. La cosa che mi ha fatto piacere è che ha detto di essere felice che giocavo io e questo mi ha dato serenità”, ha aggiunto il primo portiere sardo a difendere la porta della Nazionale. “E’ un orgoglio sicuramente, non abbiamo una grande tradizione”, ha replicato. Sulla prossima partita, invece, Sirigu ha concluso: “Ci stiamo preparando per la Costa Rica, ma nei prossimi giorni avremo la possibilità di entrare nel dettaglio con il mister”. Tornando alla partita vinta contro l’Inghilterra, Sirigu in difesa ha “visto una squadra compatta, che voleva vincere e in tanti si sono sacrificati per non farsi superare. Siamo stati molto aggressivi rispetto alle ultime amichevoli, forse per le motivazioni che c’erano in più”. Infine il portiere azzurro ha giudicato la parata più difficile “quella sulla punizione di Baines, che non ho visto partire”.
In merito alla prossima gara con la Costa Rica, “Per me il futuro è la prossima partita, l’obiettivo è passare il girone. Qui sei contento di esserci e di dare il contributo, di fare parte di questo gruppo. La maglia azzurra è sempre qualcosa di diverso, in queste occasioni tutti si sentono e ci sentiamo orgogliosi di farne parte”, ha aggiunto. Alla domanda se gioca venerdì contro Costa Rica, la replica non si sbilancia: “Se gioco o no non lo so. Io sono tranquillo e sereno, mi allenerò normalmente e Gigi lo stesso. Speriamo di poter recuperarlo e riaverlo in campo. Senza dubbio abbiamo tutti voglia di riaverlo non solo nello spogliatoio ma anche in campo con il suo carisma e personalità”. Infine sulle sue condizioni fisiche, ha concluso: “Ho avuto in allenamento una botta di caldo e stanchezza. Abbiamo fatto un viaggio lunghissimo ed ero sfinito. Ma nel complesso sto bene e ho recuperato discretamente dall’ infortunio avuto”. Con la Costa Rica “è una partita importante, una vittoria ci porterebbe in testa al girone. E’ una gara delicata per entrambe, ma vogliamo vincere sul campo e la affronteremo nel migliore dei modi. La vittoria contro l’Uruguay ha sovvertito un po’ tutte le previsioni in questo Mondiale”, ha aggiunto. “Costa Rica mi ha sorpreso fino a un certo punto – ha raccontato ancora Sirigu – già mesi fa pensavo sarebbe stato un avversario difficile. Ho giocato in Champions contro Campbell e mi aveva impressionato molto. Sapevo che in questo Mondiale avrebbe potuto esprimere al meglio il suo potenziale e sarà difficile averli davanti”. Fondamentale sarà il fattore climatico, a Recife si giocherà alle 13. “A Manaus ad un certo punto non si respirava per il caldo, a Recife sarà ancora più difficile a livello energetico e di concentrazione”, ha concluso.
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