Dal nostro inviato Antonio Martelli. Manaus (Brasile), 14 giug. (LaPresse) – Da una parte una immensa baraccopoli che costeggia la foresta, dall’altra una grande arteria congestionata in qualsiasi ora del giorno. Si presenta così alla vista di chi arriva dall’aeroporto di Manaus l’Arena Amazzonia, lo stadio che questo pomeriggio alle 18.00 ora brasiliana (mezzanotte in Italia) ospiterà l’esordio degli Azzurri nei campionati del Mondo contro l’Inghilterra. Un impianto di circa 40mila spettatori che dopo la gara odierna ne ospiterà altre quattro per poi essere destinata a diventare la più classica delle cattedrali del deserto. La squadra locale milita infatti nelle categorie inferiori del campionato brasiliano e alle sue partite assistono in media poche migliaia di spettatori. A poche ore dal fischio di inizio dell’arbitro olandese Kuipers migliaia di volontari e addetti allo stadio hanno continuato a lavorare, fino a notte fonda, per sistemare le ultime cose. Sono anche loro il volto di questo Mondiale: ragazzini, donne e uomini di tutte le età che a volte con un inglese stentato provano comunque a risolvere problemi e a mettersi a disposizione di tifosi e addetti ai lavori. L’impianto è avveniristico, enorme, nei giorni scorsi c’è stata la polemica sulle condizioni del prato ma pare sia stata risolta semplicemente ‘colorando’ di verde le parti ingiallite dinanzi alle porte. La Fifa si è detta soddisfatta e così anche il capitano inglese Steve Gerrard e il ct italiano Cesare Prandelli. “Il campo è bello e il mando erboso è perfetto”, ha detto il centrocampista dei Reds. “Non sarà perfetto, ma è in buone condizioni”, ha detto invece Prandelli.
Storicamente legata al mercato del caucciù, teatro di uno dei capolavori del regista tedesco Werner Herzog, con il suo Fitzcarraldo, Manaus è città ricca di attrazioni. In questi giorni si presenta ai visitatori tappezzata di mostrine verdeoro e di bandiere del Brasile. Anche in questa metropoli di circa 2 milioni e passa di abitanti è esplosa la febbre del Mondiale. Nelle ultime ore migliaia di tifosi inglesi e italiani sono sbarcati all’aeroporto internazionale situato ai bordi della foresta e stanno prendendo di assalto hotel e ristoranti della città. I britannici sono in larga maggioranza, si stima saranno comunque meno di diecimila. Molti meno i tifosi azzurri, per lo più italiani che vivono in Brasile per lavoro. Come una coppia di Rovigo, consulente aziendale lei e impiegato per una importante ditta di occhiali lui, che vivono a San Paolo da quattro anni ma che “quando è possibile proviamo a seguire la nostra nazionale”. L’Italia potrà perciò contare sul tifo sfegatato dei brasiliani, che già ieri hanno atteso gli azzurri in hotel per salutarli e incitarli. Dal volontario allo stadio, al tassista, ai camerieri di bar e ristoranti, parlando con i brasiliani la passione per “Pirlo e Balotelli” è certamente superiore a quella per Gerrard e Rooney. Prima della partita, un tuffo in piscina, una gita sul Rio Negro o nel centro cittadino saranno le attività più gettonate. Il caldo, fin dalle prime luci dell’alba, è opprimente. Le temperature supereranno abbondantemente i 30 gradi e l’umidità sfiora circa l’80%. Un avversario in più per i 22 giocatori di Italia e Inghilterra che alle 18.00 scenderanno in campo per iniziare la loro avventura nel Mondiale.
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