Rio de Janeiro (Brasile), 11 giu. (LaPresse) – Gioventù al potere. Il gruppo H del Mondiale in Brasile vede una favorita su tutte: il Belgio dei ‘ragazzacci’ di Marc Wilmots, rosa tra le più giovani in assoluto ma dotata di un tasso tecnico e fisico assai elevato e accreditata di un possibile exploit anche oltre la fase a gironi. In una squadra che vede in Lukaku il proprio riferimento offensivo e in Company il proprio leader difensivo, la ‘stellina’ che aspetta la definitiva consacrazione è di certo Eden Hazard, che ha già mostrato nel suo primo anno al Chelsea cosa sia capace di fare. Per il secondo posto la lotta appare molto equilibrata. L’altra squadra europea presente nel girone è la Russia, che ha il proprio fuoriclasse seduto in panchina: Fabio Capello ha compiuto scelte impopolari escludendo le vecchie glorie Arshavin e Pavlyuchenko ma può comunque contare su una rosa all’altezza ed esperta. Nonostante l’infortunio avvenuto a pochi giorni dall’inizio della Coppa del Mondo di capitan Shirokov, la formazione che ospiterà il Mondiale del 2018 verrà guidata dal Alan Dzagoev, diamante grezzo del Cska Mosca ma dal futuro cristallino.

All’ottava partecipazione consecutiva, la Corea del Sud parte con meno ambizioni rispetto alle passate edizioni, ma non va sottovalutata soprattutto da centrocampo in su, con molti giocatori che militano nei principali campionati europei. Molto dipenderà dalle prestazioni dell’attaccante del Bayer Leverkusen Son Heung-Min, giocatore 21enne capace di trascinare i tedeschi alla qualificazione in Champions League. Infine, completa il girone l’Algeria, che si presenta con un mix di giovani e giocatori esperti. La linea mediana appare come il reparto più affidabile, nelle mani di due giovani come Saphir Taider, quest’anno all’Inter, e Nabil Bentaleb, che si è ritagliato uno spazio importante nel Tottenham.

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