Dal nostro inviato Antonio Martelli
Mangaratiba (Brasile), 9 giu. (LaPresse) – L’esplosione di Ciro Immobile e Lorenzo Insigne nell’amichevole di ieri contro la Fluminense ha sicuramente messo in discussione alcune delle certezze di Cesare Prandelli per quanto riguarda la formazione da mandare in campo nell’esordio ai Mondiali contro l’Inghilterra del prossimo 14 giugno, ma il gruppo azzurro è compatto e saprà accettare qualunque decisione. Ne è convinto lo stesso ct che all’indomani del 5-3 di Volta Redonda ha parlato in conferenza stampa a Casa Azzurri, a Mangaratiba. “Abbiamo 23 titolari e non ci sono novità sceglieremo in base a come affrontare la squadra avversaria. Lo stato fisico e psicologico è buono, sono tutti titolari papabili”, ha esordito il ct. “Tutti conoscono i propri ruoli e le scelte saranno accettate. Deve essere così, perché in un Mondiale uno può essere protagonista anche solo per cinque minuti”, ha aggiunto Prandelli. “Vedo giocatori che danno delle garanzie – ha proseguito – che hanno entusiasmo e voglia di fare e di stupire. Anche se siamo partiti tra mille critiche è una nazionale che ha un’idea di futuro. Ci sono 5-6 ragazzi molto giovani e che possono essere la garanzia per i prossimi tre Mondiali”. L’argomento caldo dell’incontro odierno di Prandelli con la stampa è stato ovviamente la possibilità di vedere un’Italia con Immobile e Balotelli contemporaneamente in campo. Inizialmente il ct non si è sbilanciato: “Tendenzialmente con due punte centrali con giocatori di qualità in mezzo diventa una scelta forzata. Ma tutto è possibile”. Ma successivamente, il ct ha ammesso che la possibilità di vedere i due attaccanti insieme presuppone “un centrocampo a quattro più largo”. Sull’eventualità invece che Immobile possa semplicemente prendere il posto di Supermario in un modulo con cinque centrocampisti, il ct ha detto: “Sì, non cambierebbe nulla”.
Per quanto riguarda il neo bomber del Borussia Dortmund, è tornato d’attualità per la stampa brasiliana il paragone con Totò Schillaci e Paolo Rossi. “Avevo fatto il paragone Immobile-Schillaci che a Italia ’90 era partito come quinta punta e poi era stato il protagonista. Volevo dire che anche se uno può essere considerato come quinta punta deve essere pronto, prepararsi partita dopo partita”, ha ricordato il ct. Rientrata a notte fonda a Mangaratiba dopo la trasferta di Volta Redonda, oggi la Nazionale non si è allenata. Relax per tutti in compagnia di mogli e fidanzate, come dimostrano le foto pubblicate su Instagram da Balotelli e la modella Fanny Neguesha. Proprio a proposito di Supermario, Prandelli ha rassicurato tutti: “Sta bene, come tutto il resto della squadra. Si sta allenando due volte al giorno e ci può stare qualche affaticamento”, ha aggiunto il ct. Per quanto riguarda gli altri singoli, il tecnico azzurro è sereno perché “Sirigu sta recuperando, nel giro di due giorni dovrebbe essere al 100%”. Sono perfettamente recuperati anche Paletta e Barzagli, mentre ieri non ha giocato “Verratti perchè aveva un po’ di febbre”. Per quanto riguarda Chiellini, invece, “ho ritenuto fare altre scelte, ma niente di preoccupante”.
Tornando all’amichevole di ieri contro la Fluminense, Prandelli ha detto: “Volevo capire se le nostre idee coincidevano con la realtà. Abbiamo tempo e spazio per migliorare e ho la garanzia che se dovessimo cambiare ora abbiamo più certezze”. Per quanto riguarda gli errori difensivi commessi ieri, Prandelli ha spiegato che “per correggerli serve tempo, ieri non abbiamo mai preso ripartenze e situazioni di disagio per la superiorità numerica in campo. Gli errori individuali vanno accettati e capiti, ma l’errore sul primo gol è stato di concetto: importante è non commettere più errori del genere”. “La partita serviva per dare minutaggio ai giocatori, verificare i ruoli e dare continuità di gioco. Mi sembra che la squadra abbia mantenuto questi presupposti”, ha detto ancora Prandelli. Per quanto riguarda l’aspetto fisico e l’adattamento al clima brasiliano, Prandelli si è detto soddisfatto dai parametri a disposizione del suo staff: “Siamo nei tempi. Nelle gambe la squadra ha il serbatoio per arrivare fino in fondo al Mondiale. I dati sono tutti molto buoni”.
In conclusione un Prandelli fiducioso dei mezzi della sua squadra, ma che ha ribadito: “L’unica certezza che possiamo dare è che abbiamo lavorato per essere pronti a onorare la maglia. Ad inizio di ogni manifestazione non c’è mai stato entusiasmo, è sempre stato così. Io sono sereno, abbiamo lavorato bene, posso garantire che lotteremo su ogni pallone”, ha aggiunto il ct. Parole che faranno piacere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che oggi ha invitato l’Italia a non accontentarsi mai. “Dobbiamo ascoltare Napolitano perché è uno degli uomini più saggi che abbiamo e ha ragione”, ha concluso Prandelli.
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