Roma, 9 giugno (LaPresse) Il Coni festeggia 100 anni e sogna l’Olimpiade. In una Roma assolata che ha messo a disposizione tutto il suo fascino ineguagliabile, il Foro Italico ha fatto da cornice alla celebrazioni del centenario del Comitato Olimpico Italiano. Ad eccezione del premier Matteo Renzi, impegnato in visita ufficiale in Asia, erano presenti le massime cariche dello Stato a partire dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Il Coni appartiene a tutti gli italiani, tutti possono riconoscersi in questa che è una istituzione della nostra nazione – ha detto il capo dello Stato – nel Comitato Olimpico si riconoscono i nostri atleti e le nostre atlete, i nostri campioni olimpici e paralimpici, gli ex campioni ai quali voglio dire che è rimasto intatto il loro posto nella nostra gratitudine”. “Non dobbiamo temere di esprimere orgoglio nazionale ad alta voce quando assistiamo alle prove dei nostri campioni”, ha aggiunto. “Oggi è un evento storico. Sono passati 100 anni da quando in una sala di Palazzo Montecitorio un gruppo di dirigenti decise di fondare il Coni. Era la notte fra il 9 ed il 10 giugno del 1914. In quella notte nacque una storia infinita, bella, affascinante, esaltante e sicuramente un vanto per il nostro Paese. La storia del Coni è anche la storia dell’Italia”, gli ha fatto eco il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò. “Ai nostri atleti ed atlete va un grazie speciale, sono il nostro vanto, coloro che hanno sempre fatto sventolare in ogni angolo del mondo la bandiera dell’Italia e fatto suonare l’inno di Mameli – ha aggiunto – Sono loro l’oro dell’Italia. Sono l’Italia che vince”.
Parole che hanno un suono celestiale per il numero uno del Comitato Olimpico. “Il Coni e la bandiera olimpica sono coetanei – ha detto rivolgendosi alle istituzioni ed al presidente Napolitano – Entrambi sono nati nel 1914. Prendo questa coincidenza come un segno del destino che la storia può riservarci se saremo in grando di fare squadra insieme alla città, al governo ed a Lei che rappresenta l’unità del nostro Paese. Il futuro dell’Italia si deve legare ai cinque cerchi”.
Una speranza che è la stessa pure del sindaco capitolino Ignazio Marino: “Le parole pronunciate dal presidente del Cio, Thomas Bach sono molto importanti per chi, come me, coltiva l’idea di riportare i Giochi Olimpici in questa splendida città – ha dichiarato – Spero sia un auspicio che ha fatto piacere a tanti italiani e tanti romani. Faremo tutto quanto necessario sotto la guida sapiente di Giovanni Malagò”. Marino non parla di tempistiche, “perché servono passi ufficiali altrimenti si rischia di compromettere il percorso”, ma conferma la volontà di intraprendere la strada: “Certamente c’è la volonta del Governo, del Campidoglio e del Coni. E’ un’ambizione che coltiviamo e che cercheremo di realizzare percorrendo i passi necessari nei prossimi mesi”. Dopo un periodo in cui Malagò ha lavorato abilmente sottotraccia, Roma torna ad ingranare le marce alte nella sua corsa verso la candidatura olimpica per il 2024, mentre le Frecce Tricolori solcano il cielo azzurro facendo sognare tutti ad occhi aperti.
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