Di Andrea Capello. Roma, 17 mag. (LaPresse) – Le parole sono finite da tempo. Restano solo gli applausi e gli inchini. Sara Errani scrive una pagina indelebile nella storia dello sport italiano conquistando la finale degli Internazionali Bnl d’Italia. Era dal 1950 con Annelies Ulstein Bossi, tedesca diventata italiana per matrimonio, che un’azzurra non andava in finale al Foro Italico, In quel caso fu vittoria, come nel 1985 con l’acuto di Raffaella Reggi (ma il torneo si disputò Taranto, ndr) ultima italiana a trionfare. Uno spettacolo di cattiveria agonistica, tecnica, intelligenza e tenacia durato un’ora e 48 minuti. Tanto è servito alla romagnola per sovvertire il pronostico e battere 6-3, 7-5 la serba Jelena Jankovic, due volte trionfatrice al Foro Italico. L’ex numero uno del mondo è caduta nella rete tessuta dalla romagnola senza speranza di uscita. Un solo sussulto, ad inizio secondo set quando si è portata avanti 4-1. Per fermarlo è bastato un semplice colloquio fra Sara ed il suo tecnico Pablo Lozano e la musica è cambiata in un amen.
Con ancora l’adrenalina in corpo per l’impresa Sara racconta le sue emozioni al popolo del Centrale che la idolatra come un’eroina. “Non so che dire. E’ stata una partita incredibile. In alcuni momenti ero morta pensavo di non farcela. Il pubblico è stato grandioso – dice – dovevo restare concentrata perché altrimenti con l’esaltazione mi venivano i brividi. Una cosa pazzesca”. A tifare in tribuna come il più scatenato dei fans il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Oggi abbiamo assistito a qualche cosa che lascia il segno. Una persona può dire: io c’ero – dichiara felice – sono contento sia stata Sara ad andare in finale perché è la dimostrazione di cosa si puo arrivare a raggiungere con la volontà, la capacità e la testa”. “E’ stato un match storico. Ce lo ricorderemo per tanto tempo perché tanto tempo lo abbiamo aspettato – gli fa eco il presidente della Fit, Angelo Binaghi – Oggi Sara ha fatto una prestazione esemplare. Non ha sbagliato una palla. Ha giocato con caparbietà, deve essere presa d’esempio da tutti i nostri giovani, non solo quelli che praticano il tennis”.
Se per arrivare fino all’atto conclusivo la 27enne ha sgambettato due ‘pezzi da 90′ come Na Li e Jankovic per arrivare all’apoteosi servirà l’impresa massima. Battere Serena Williams, la dominatrice assoluta del tennis in rosa. “E’ un mostro – dice il numero uno della Federtennis – dovremmo creare una categoria solo per lei”. Binaghi però si dice sicuro che “Sara e il suo allenatore troveranno il modo per farci divertire anche domani”. E la Errani già sogna l’impresa impossibile: “E’ ovvio che se la Williams (che ha definito l’italiana ‘una combattente’, ndr) è al 100% sarà impossibile. Punterò sul fatto che non lo sia ed io invece a dare il massimo. Il fatto che sia terra rossa, inoltre, mi può aiutare – dice sorniona – Sarà difficile ma sono qua per provarci”. E se dovesse andare male ci si può comunque rifare con la finale del doppio raggunta insieme all’amica e collega Roberta Vinci. Perché, come dice il presidente del Comitato Olimpico e ‘capo tifoso’ Giovanni Malagò “a questo punto sognare è d’obbligo”, e tanto vale farlo alla grande.
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