Roma, 11 mag. (LaPresse) – Scintille tra Miralem Pjanic e Giorgio Chiellini in merito all’intervento del difensore bianconero sul giocatore bosniaco in Roma-Juventus. “Ho sentito un colpo, all’inizio non sapevo chi era”, spiega il giallorosso. “Mi dispiace parlare di altri giocatori, però certe immagini le rivedo spesso. Avevo del sangue, l’ho fatto vedere all’arbitro. Mi ha fatto male. L’arbitro ha deciso di non ammonire, è la sua scelta. Però non è la prima volta che vediamo certe immagini. Ha deciso di fischiare fallo però di non ammonire”.
Si difende Chiellini: “Sono tranquillissimo. Era uno schema, era un blocco stile basket per favorire il tiro di Asamoah”. “Da parte mia non c’era cattiveria e Russo ha visto, poi si può valutare tutto ma l’arbitro era lì”, chiarisce il difensore bianconero. “C’è una spinta reciproca”, aggiunge Chiellini. “Ho chiesto scusa, come capita mille volte, però bisogna valutare anche l’entità dei contatti e la cattiveria. Non basta sfiorare per avere dato un pugno”. “I cori contro me li cerco – sottolinea il giocatore – e fa parte del mio gioco. Mi piace anche perché poi, alla fine, credo che aiuti sempre a tenere alta la concentrazione. Però – dice – in questo caso si sta montando qualcosa su niente”. “L’arbitro ha fischiato fallo e siamo ripartiti, il fallo c’è, il blocco regolare ci sta”, spiega ancora il difensore della Nazionale.
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