Torino, 30 apr. (LaPresse) – “Per come le vivo io la partita del giorno dopo è sempre la più importante della vita, anche perchè l’idea è sempre quella di cercare la vittoria, al di là dell’importanza della partita e così sarà anche domani. Non catalogo la partita con nessuna classifica, l’obiettivo è sempre uno, cercare di vincere”. Antonio Conte, allenatore della Juventus, presenta così la semifinale di ritorno di Europa League contro il Benfica dove i bianconeri saranno chiamati a ribaltare il 2-1 subito a Lisbona. “La partita si giocherà sicuramente in 95′ – spiega in conferenza stampa il tecnico bianconero – dovremmo essere molto bravi nell’interpretazione della partita visto il risultato dell’andata, dove abbiamo perso per me ingiustamente visto quello che abbiamo dimostrato sul campo. Però il risultato è questo. Sappiamo quello che dobbiamo fare – chiarisce ancora Conte – le scelte che farò saranno in vista dei 95 minuti, sia quelle iniziali che i giocatori che possono entrare durante il match”. Il tecnico si dichiara “molto fiducioso, sapendo che avremo lo Juventus Stadium alo spalle che domani spirerà forte e scenderà in campo con noi”.

“Grande entusiasmo e grande rispetto nei confronti del Benfica ma la parola paura non fa parte del nostro vocabolario”. All’andata, spiega,”abbiamo fatto un’ottima partita. Sicuramente nel primo tempo aver preso subito gol dopo due minuti destabilizza dal punto di vista fisico e soprattutto psicologico. Nonostante questo – aggiunge – il Benfica ha giocato molto di ripartenza, costruendo poco gioco”.

“Nel secondo tempo – prosegue Conte – c’è stata una sola squadra in campo, la Juventus, che con più accortezza e precisione poteva segnare. Per me il risultato dell’andata è bugiardo, sapendo che affrontiamo una squadra molto forte e brava nelle ripartenze. Dovremo essere bravi ad attaccare e a non lasciare il gioco di contropiede al Benfica”. “Non conosciamo la parola paura ma – sottolinea il mister bianconero – conosciamo la parola rispetto, nei confronti di avversari che si possono chiamare Benfica o eventuali avversari di Serie B. La paura non fa parte del nostro vocabolario”. “E’ un percorso straordinario ed esaltante, concentriamoci su questo – continua – sapendo che ci siamo meritati di giocare una semifinale in Europa nel giro di due anni e quindi è un momento esaltante che dobbiamo vivere con grande entusiasmo e partecipazione. I nostri tifosi la meritano dopo undici anni in cui hanno visto gli altri arrivare a giocarsi le competizioni nella fase finale”.

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