Oslo (Norvegia), 2 apr. (LaPresse) – Rivelazioni clamorose che rischiano di creare un autentico terremoto quelle dell’ex difensore dello Zenit San Pietroburgo Erik Hagen. In una intervista al quotidiano norvegese Vg, il 38enne giocatore scandinavo ha rivelato di essere stato coinvolto in diversi casi di partite truccate quando era allo Zenit. Hagen ha giocato in Russia dal 2005 al 2008 e ha ricordato come una volta arrivarono a truccare una partita di Coppa Uefa. “Un compagno di squadra conosceva l’arbitro – confessa Hagen -. Noi avremmo ricevuto un bonus di 12mila dollari a testa in caso di vittoria. Per questo prima della gara ci fu detto che se avessimo sborsato 3mila dollari a testa per l’arbitro, avremmo vinto. Mi ribellai dicendo che era una follia, che eravamo più forti degli avversari ma alla fine abbiamo pagato tutti”. Hagen ha dato anche qualche indizio per far capire a quale partita si riferisse, tanto che il quotidiano norvegese ha contattato il presunto arbitro corrotto che si è però affrettato a smentire tutto.

Non solo, ma Hagen e l’altro suo ex compagno norvegese Jorgen Jalland, hanno rivelato come quella di ‘comprare’ l’arbitro era un’abitudine per lo Zenit anche nel campionato russo. In un caso si parla addirittura delle ultime dieci giornate di un campionato con partite “decise già dopo i primi 10′”. Hagen ha deciso di parlare perchè “prima o poi qualcuno doveva essere il primo a farlo. Ci sono un sacco di voci e si parla spesso di corruzione nel calcio internazionale”. ‘Panzer’, come viene soprannominato l’ex Zenit, ha detto che “non intende nascondere niente. Le reazioni intorno a me, dagli amici ai parenti, sono state positive e che è un bene quello che sto facendo”. Hagen ha aggiunto di aver parlato con la federazione norvegese: “Dicono che quello che faccio è duro e coraggioso. Quello che sto dicendo è solo la verità”. Hagen non ha invece ancora avuto modo di contattare la Uefa. Coinvolto nella vicenda, lo Zenit ha replicato tramite un portavoce che si è detto “sorpreso delle accuse di Hagen e che il club si è sempre comportato secondo i principi del fair play”.

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