Coverciano (Firenze), 11 mar. (LaPresse) – “C’è fiducia sulla prosecuzione del rapporto con Prandelli”. Lo dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete, a margine del Seminario Ussi-Figc di Coverciano. “A riguardo la nostra posizione è sempre stata chiara – aggiunge – Riteniamo che il ct abbia fatto un ottimo lavoro sia sul versante dei risultati con il secondo posto nell’Europeo ed il terzo alla Confederations Cup in un momento complesso del calcio italiano in cui si soffre nella competitività anche a livello di club sia su quello della comunicazione valoriale con le diverse iniziative messe in campo, la Nazionale deve comunicare valori perché il mondo del calcio è anche un mondo di valori”.

Il numero uno della Figc si è soffermato anche sulla situazione di Antonio Cassano, che si sta mettendo sempre più in mostra con il suo Parma. “Il ct Prandelli ha fatto sempre un discorso generale. Non c’è chiusura verso nessuno, le valutazioni verranno fatte al momento decisivo anche perché si convive pure con infortuni e difficoltà come, ad esempio, il caso di Giuseppe Rossi – ha rivelato – Le porte della Nazionale sono aperte a tutti, però le scelte le fa il tecnico”. Abete ha anche difeso la classe arbitrale italiana. “Si può legittimamente criticare la singola prestazione però bisogna farlo nel contesto di una realtà che comunque viene valutata all’estero come una realtà di eccellenza – ha ammesso – Dobbiamo sempre migliorarci e questo vale a livello di sistema facendo crescere il livello di rispetto e di dialogo, ma bisogna stare attenti a dare dei messaggi che non sono realizzabili. In Italia l’attenzione mediatica nei confronti della moviola è molto elevata ma non altrettanto quando prendo parte a consessi internazionali. La posizione dell’International Board è risaputa: tecnologia per il gol-non gol, posizione molto chiara della Uefa sugli arbitri addizionali che consentiranno nelle prossime due gare di Europa League fra Juventus e Fiorentina di avere la stessa tipologia di arbitraggio che c’è stata per la partita di campionato”. “L’Associazione Italiana Arbitri – conclude – esprime 36 dirigenti a livello mondiale, dieci arbitri internazionali e dunque è in cima in positivo sul versante del riconoscimento internazionale del ruolo

Una battuta anche sulle regole per i cori di discriminazione territoriale e razziale. “Le norme ci sono e vanno rispettate, poi è in corso un dibattito per vedere se sia opportuno modificarle ed ottimizzarle. C’è grande attenzione alle norme e poca ai comportamenti mentre dovrebbe avvenire l’esatto contrario – ha sottolineato il numero uno della Figc – Noi dopo i suggerimenti dati dalla Alta Corte del Coni nel respingere il ricorso della Roma abbiamo evidenziato che a fine stagione faremo una riflessione sul quadro esistente, ma una norma che sanzioni di più o di meno non modifica l’importanza, la validità e la criticità di alcuni comportamenti che sono il vero problema”. “A livello complessivo – conclude – il dibattito è ricco ma nell’ambito dei campionati professionistici il numero di sanzioni è stato limitato

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