Torino, 10 mar. (LaPresse) – “Mi sono trovato tra due fuochi. In Nazionale sono andato per lavorare al meglio e recuperare dall’infortuni. C’è stato un malinteso ma alla fine sono andato con l’assenso dello staff medico”. Così Giorgio Chiellini chiude la polemica tra Prandelli e Conte per la sua convocazione in nazionale la settimana scorsa. Un Chiellini che ha parlato a tutto campo ai microfoni di Sky, a margine della presentazione del suo libro dedicato a Gaetano Scirea ‘C’è un angelo bianconero’. Si parte dal futuro di Conte alla Juve. “Noi tutti speriamo che rimanga, ma ora non ci pensiamo perchè è troppa la pressione verso il campo. Ma non vedo un futuro senza il mister, quanto meno un futuro prossimo. Ma questa è la visione di tutti e che percepiamo tutti i giorni”. Sul momento della squadra: “Veniamo da due weekend importanti, contro due squadre molto forti. Siamo stati fortunati e anche bravi. Sono stati due fine settimana che ci hanno permesso di fare un grosso passo avanti verso lo scudetto. Siamo consapevoli di avere un buon vantaggio ma manca ancora tanto e sarebbe un errore adagiarsi e pensare che sia già fatta”.

Ancora sul finale di stagione: “Il bello delle prossime settimane è che giochiamo ogni tre giorni, ci giochiamo tanto in Europa, abbiamo due trasferte difficili in campionato e poi una settimana in cui finiamo con Parma e Napoli, quindi partite sicuramente molto insidiose e pericolose, oltre alla doppia sfida con la Fiorentina. Quindi credo che il mese di marzo ci dirà tanto di quello che potremo arrivare a fare da qui a fine stagione”. Chiellini risponde poi alle domande dei tifosi via Twitter, si parte dalla scelta tra vincere il Mondiale o la Champions League: “una bella scelta. Sarebbe talmente bello che non sono nella condizione di poter sceglierne una, va bene tutto”. Per il centrale bianconero poi il difensore più volte al Mondo è attualmente “Thiago Silva”. Mentre “Juventus-Fiorentina non è una partita come tutte le altre”. Sulla differenza tra la prima Juve di Conte e quella attuale, Chiellini spiega: “C’è stato un percorso di crescita importante, se vogliamo vedere quella più importante, è che quest’anno giochiamo le coppe, mentre il primo anno no. Però sono arrivati giocatori importanti e c’è stata una crescita sia del singolo che del gruppo, notevole in questi anni”. Sulla finale di Europa League a Torino: “Ci crediamo, ci proveremo fino alla fine. Il sogno di tutti penso sia quello di incontrare il Napoli, perchè vorrebbe dire che le due italiane arrivano fino alla fine e sarebbe un orgoglio per noi, ma anche per tutta l’Italia”.

Sul suo futuro e la speranza di finire la carriera nella Juve: “Lo spero, lo spero. Poi faccio 30 anni ad agosto e non si può sapere quello che succederà nei prossimi anni. Ma credo sia la volontà di entrambe le parti, cercare di continuare ancora insieme”. Chiellini si smarca poi dalla scelta tra Conte e Prandelli: “No, no… sono due bravissimi allenatori entrambi (sorride, ndr)”. Sulle prospettive dell’Italia ai Mondiali: “Sarà importante passare il turno, che poi alla fine è uno scoglio sempre fastidioso per noi italiani. Poi negli scontri diretto credo che possiamo giocarcela con tutti, consapevoli di non essere i favoriti, ma preferirei incontrare tutte le migliori negli scontri diretti che nei gironi, non so se ho reso l’idea”. Pe Chiellini è “Ibrahimovic il giocatore che in Italia ha fatto più la differenza. Quest’anno, il miglior attaccante, esclusi i nostri, che per fortuna marco solo in allenamento, credo sia Higuain e lo sta dimostrando partita dopo partita”. Chiellini poi rivela che in passato aveva pensato di lasciare la Juve: “No, ci sono state in passato alcune situazioni che potevano portarmi via da Torino. Sicuramente dentro di me, il pensiero più vicino, più difficile, è stato dopo i due anni andati male, i due settimi posti, era un periodo dove non ce la facevo più, era difficile anche ripartire. Però non c’era stato niente di concreto. Arrivò il mister, mise le basi per qualcosa di nuovo e per fortuna poi sono rimasto, perchè sarebbe rimasto dentro di me un enorme rimpianto”. Sulla sua partita più bella in Nazionale, non ha dubbi: “Difficile trovarne una così. Forse, di getto, Italia-Spagna nel 2008, agli Europei”. Mentre i suoi idoli e punti di riferimento sono stati: “Maldini che è inarrivabile, poi quelli che mi hanno insegnato di più sono stati Cannavaro e Legrottaglie”.

Sempre a proposito di futuro, Chiellini non si vede allenatore: “Non credo, sinceramente. Ci sono tante cose dell’allenatore che non mi piacciono. Mai dire mai, ma non penso. Ora veramente diventa difficile per me vedere un futuro, perchè poi sono talmente concentrato su quello che faccio quotidianamente, che non so cosa mi possa piacere dopo. Chiaro che mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, ma non ho un’idea ben precisa sul come”. Su cosa ha portato Tevez nello spogliatoio della Juventus: “Quella è stata una sorpresa per tutti, perchè ce lo avevano dipinto come un’altra persone, invece fin dal primo giorno si è dimostrato un professionista serissimo e una persona che non molla mai: non molla mai in partita, non molla mai in ogni allenamento che fa. Ha portato sicuramente una carica incredibile e una gran personalità che in alcuni momenti ci è mancata”.

“Ora come ora c’è un gap finanziario che sicuramente è notevole e rende anche difficile arrivare a competere con certi club. Detto questo, a volte le Champions sono strane, nello scontro diretto non sempre vince la più forte, quella che ha speso di più”, spiega ancora Chiellini a margine della presentazione del suo libro dedicato a Gaetano Scirea ‘C’è un angelo bianconero’. “Credo sia importante continuare la nostra crescita. Quest’anno purtroppo in Europa abbiamo un po’ deluso finora – ammette il difensore bianconero – ma sono convinto che questa Europa League possa servire anche come percorso di crescita per arrivare il prossimo anno ad affrontare certe partite con più esperienza internazionale, esperienza di gironi, di scontri secchi andate e ritorno e con la voglia di arrivare sempre più in alto e anche di sorprendere noi stessi”.

Sul futuro in bianconero di Paul Pogba, Chiellini non si sbilancia: “Io spero rimanga e credo che per la sua crescita possa essere ancora una tappa importante un altro anno insieme a noi. Poi questi sono discorsi secondari, ma ho letto le ultime interviste sia del direttore che del presidente che vanno in questa direzione. Paul è un ragazzo molto giovane, che qua è esploso e si sta consacrando. E credo sia trattato da tutti nel miglior modo che gli possa consentire di migliorare ancora di esplodere. Con preziosi consigli, ma con un grande affetto da parte di tutti, può sicuramente crescere senza rischiare di bruciarsi, o che si creino intorno a lui troppe aspettative”. Infine su Conte e Mazzarri, due tecnico molto importanti per la sua carriera. “Per alcune cose sono simili e per questo a volte li ha portati a scontrarsi. Ogni gara è una partita a scacchi, curano ogni dettaglio a livello maniacale e rispettano ogni squadra. Nel primo periodo quest’anno si è vista l’Inter di Mazzarri, poi si è persa un po’, ma ora si sta ritrovando. A Napoli credo abbia fatto vedere la sua squadra ottenendo risultati iportanti”.

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