Londra (Regno Unito), 25 feb. (LaPresse) – Le parole di José Mourinho su Samuel Eto’o scatenano un giallo. In un’intervista rilasciata a ‘Canal Plus’, il tecnico del Chelsea, commentando la mancanza di profondità nel reparto avanzato della sua squadra, mette in discussione l’età del camerunense: “Il problema del Chelsea è che mi manca un attaccante”, le parole dello ‘Special One’. “Ho Eto’o, ma lui ha 32 anni, forse 35. Chi lo sa?”, si domanda Mourinho ironizzando sui dubbi che spesso accompagnano la reale età dei giocatori africani. Parole che però sarebbero state registrare all’insaputa dell’allenatore portoghese, scatenando il suo disappunto.

Così come quelle riguardanti Radamel Falcao, attaccante del Monaco e da tempo obiettivo dei londinesi: “Non ha una squadra. Chi è che vuole giocare di fronte a 3mila tifosi? Il Monaco va bene per i giocatori che vogliono chiudere la carriera”, la velenosa battuta di Mourinho. In quanto alla possibilità che Ibrahimovic possa approdare al Chelsea, per il portoghese questo “è impossibile. Lui è felice a Parigi. Lo so perché è un mio amico e siamo in contatto. Il Psg, con i suoi soldi, non aprirà mai la porta. E’ una missione impossibile”. Quindi il tecnico dei Blues si ‘coccola’ Hazard: “Eden è il nostro ragazzo. “Vogliamo che rimanga per 10 anni. Vogliamo costruire la squadra intorno a lui. E’ un giocatore che ha lo stile di gioco che vogliamo avere nella nostra squadra”.

“Credo che dobbiate sentirvi in imbarazzo come giornalisti, da un punto di vista etico non penso che siate contenti che un vostro collega abbia registrato una conversazione privata rendendola pubblica”. José Mourinho torna poi sulle dichiarazioni rilasciate a ‘Canal Plus’, nelle quali ha ironizzato sull’età di Samuel Eto’o e sulle carenze dell’attacco del Chelsea, rivolgendosi direttamente ai giornalisti.

“Non è un commento che avrei fatto in un’intervista ufficiale”, mette in chiaro il portoghese. “Se c’è un allenatore che difende i suoi giocatori al mondo quello sono io. Eto’o è Eto’o e ha vinto quattro volte la Champions League, è con lui che ho avuto la miglior stagione della mia carriera. E uno dei pochi che è ancora con me anche in un’altra squadra”. “Un allenatore – prosegue Mourinho – non fa questo se non ha stima del giocatore e della persona”.

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