Di Andrea Capello – Sochi (Russia), 10 feb. (LaPresse) – “Sono quelle persone che quando le vedi ti disarmano per la loro forza e semplicità”. A 24 ore dall’ingresso nel mito di Armin Zoeggeler è il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a trovare la descrizione perfetta per lo slittinista di Foiana. Sei medaglie in altrettante Olimpiadi e la storia riscritta ma, anche a 24 ore di distanza dall’accaduto e con il bronzo al collo, il portabandiera azzurro continua a mantenere il suo aplomb. “E’ un orogoglio, per me è l’Olimpiade perfetta”, racconta l’uomo che parla con la sua slitta “stamattina l’ho ringraziata”, ed ama la Ferrari e la MotoGp. Per il resto Zoeggeler è una persona schiva che ama starsene nel bosco e nel suo paesino dell’Alto Adige ma, allo stesso tempo, è felice quando si vede in Tv e sui giornali “perché vuol dire che ho fatto qualcosa di buono”.

La sua storia agonistica olimpica però potrebbe esaurirsi a Sochi dopo la gara a squadre: “La mia carriera potrebbe terminare qui”, dice. Una versione un po’ più netta rispetta a quella ‘soft’ fornita ieri dove rimandava la decisione “a fine stagione dopo aver parlato con la mia famiglia”. Una piccola speranza rimane ma Armin sembra propendere verso l’appendere la slitta al chiodo. Probabilmente la decisione definitiva potrebbe arrivare dopo la vacanza al mare che si concederà con i suoi cari. Nel futuro di Zoeggeler potrebbe esserci un futuro da tecnico, magari della figlia Nina che per ora si diletta nello slittino su pista naturale. “Se la consiglio? A casa sono solo il papà, l’ospite, a comandare è mia moglie”, conclude con il sorriso. Inimitabile, leggendario Armin.

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