Roma, 10 feb. (LaPresse) – “Il nostro campionato è incredibile. Non cambiamo gli obiettivi. Arriviamo alla salvezza, poi vedremo se avremo le qualità per fare meglio. Non dobbiamo mai perdere di vista il nostro obiettivo, se non riusciremo a fare meglio non dobbiamo certo pensare che sarà un fallimento”. Andrea Mandorlini, allenatore dell’Hellas Verona, chiarisce le ambizioni della sua squadra il giorno dopo la grande rimonta nel match contro la Juventus, da 0-2 a 2-2. “Nel primo tempo siam andati sotto subito, con un gol strano”, analizza il tecnico ai microfoni di Radio anch’io Sport su Radiouno. La Juventus “ha messo grande pressione sin dall’inizio e hanno avuto anche delle occasioni favorevoli, trovando un altro gol con facilità. Sembrava tutto perduto, la squadra non riusciva a reagire”.
“Cosa è successo dopo? Abbiamo avuto una reazione forte nell’intervallo, ma a mente fredda – prosegue il tecnico del Verona – dico che non era facile per nessuno, con uno svantaggio di due gol dopo 20 minuti. C’era un’altra partita da giocare, altri 45′. Non dovevamo pensare al risultato e fare du tutto per riaprirla. A Verona la partita è lunga. E non finisce finché l’arbitro non fischia”. “Noi come il Verona del 1984? Ai tempi ero calciatore nell’Inter”, ricorda Mandorlini. “Loro sono stati bravissimi, vincendo un campionato incredibile. Noi ci abbiamo messo molto per perderlo. Hanno costruito una squadra che è considerata ancora una leggenda”.
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