Roma, 22 gen. (LaPresse) – Sale di giorno in giorno la tensione in vista delle Olimpiadi di Sochi. Il rischio di attentati terroristici continua a tenere altissima la pressione sui Giochi voluti ed ottenuti dal presidente russo Vladimir Putin. Dopo che nei giorni scorsi era stato emesso un video dove si spiegava che sarebbe stato fatto “un bel regalo” ai turisti, il fronte della pressione psicologica si è spostato sui vari Comitati Olimpici nazionali. A dare la notizia è stato il segretario del comitato ungherese, Bence Szabo, che ha spiegato come il messaggio, scritto in inglese ed in russo, invitasse la delegazione magiara a tenersi lontana dai Giochi. Poco dopo anche il Coni ha confermato di aver ricevuto la stessa missiva manifestando comunque “fiducia e serenità nelle misure di sicurezza che sono state garantite dagli Organizzatori al Cio, alle Federazioni Internazionali e ai Comitati Olimpici”.

Le rassicurazioni non tolgono però la paura. Il presidente russo Putin ha letteralmente blindato la manifestazione con 40mila uomini ma gli attentati di fine dicembre a Volgograd dimostrano come sia praticamente impossibile tenere tutto sotto controllo, a partire dalle temutissime ‘vedove nere’ addestrate per compiere atti di terrorismo. In particolare se ne cercano tre, una delle quali, la 22enne Ruzanna Ibragimova, si troverebbe proprio nella località che si appresta ad ospitare le Olimpiadi e la sua foto è già stata distribuita su larga scala dalle autorità russe. Il Cio ha cercato di minimizzare l’accaduto. Da un lato il Comitato olimpico ha confermato di prendere “molto seriamente il tema della sicurezza” ma, allo stesso tempo, si è detto scettico sull’autenticità delle minacce. “Sembra possibile che l’email inviata al Comitato olimpico ungherese (e ad altri fra cui il Coni, ndr) non contenga alcuna minaccia e sia un messaggio casuale inviato da un singolo individuo”.

In soccorso a Putin nella campagna di prevenzione contro gli attacchi terroristici potrebbero arrivare gli Stati Uniti, nonostante i rapporti non propriamente idilliaci fra i due stati. Il presidente americano Barack Obama, infatti, ha contattato telefonicamente Putin offrendo piena assistenza. Allo stesso tempo, secondo quanto riportato dalla Cnn, gli Usa invieranno aerei e navi da guerra nel Mar Nero nel caso fosse necessaria un’evecuazione immediata della delegazione americana a causa di “un grande attentato terroristico”. La certezza resta che, a 16 giorni dal via dei Giochi, la parte prettamente sportiva è assolutamente passata in secondo piano.

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