Roma, 13 nov. (LaPresse) – “Siamo tutti d’accordo non ci sarà campanilismo, non ci saranno come fu per Roma e Venezia per il 2020 due dossier e soldi spesi inutilmente. Si dovrà arrivare a un’unica certa e condivisa candidatura. Sono soddisfatto”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell’incontro con i sindaci di Roma e Milano Ignazio Marino e Giuliano Pisapia ed i presidenti regionali Nicola Zingaretti e Roberto Maroni sulla possibilità che una città italiana si possa candidare ai Giochi olimpici del 2024. “Sono molto contento del clima – aggiunge Malagò – siamo in un momento di larghe intese e ora più che mai dobbiamo dimostrare che ci sia una piena volontà da parte dei rappresentanti delle istituzioni”. “A me piace molto la saggezza, l’equilibrio e il senso di responsabilità con cui stiamo andando avanti e soprattutto credo sia un nuovo modo di approcciare alla materia ? dice ancora il presidente del Coni – Prima c’era forse un po’ di prevaricazione tra comuni province e regioni, invece, qui tutti devono sapere tutto e in un eventuale gruppo di lavoro che deve sostenere una candidatura, ci sarà fortissima trasversalità”. Per quanto riguarda il capitolo degli impianti il numero uno dello sport italiano dice che “sono necessari ma dovranno esser pronti tra 11 anni e spero che il Paese in questo tempo sia in grado di dimostrare qualcosa anche sotto il profilo degli impianti”. Malagò non si sbottona su un’eventuale favorita “le variabili che incidono sono moltissime”, ma allo stesso tempo annuncia che “la città prescelta ufficialmente si potrà sapere tra settembre e dicembre 2014, mentre l’eventuale candidatura non prima della primavera 2015”. “Non è detto che se ci sarà una città ci sarà anche una candidatura – sostiene – proprio perché le cose le facciamo bene. Noi abbiamo il massimo rispetto delle amministrazioni locali ma abbiamo l’ultima voce in capitolo. Sta a noi sostenere la candidatura nei confronti del Cio”. “Dopo il sostegno del premier Letta si andrà a fari accesi?. Accesissimi per la disponibilità di un governo a sostenere una candidatura italiana unitaria, cosa che finora non c’è mai stata, ma ancora più spenti fino a quando non siamo ancora sicuri di costruirla”, conclude Malagò.

MARONI – “Roma e Milano alla pari? Sì, penso di sì. Ci sono caratteristiche diverse ma entrambe hanno assi da giocare sul tavolo. Vogliamo evitare il conflitto, oggi su questo siamo stati tutti concordi”. Queste le prime impressioni del governatore della Lombardia Roberto Maroni al termine dell’incontro. “Il presidente Malagò farà approfondimenti, ci rivederemo prima di Natale a Milano e proseguiremo con le consultazioni per fare in modo che ci sia una candidatura unitaria – aggiunge – ma non c’è fretta di decidere domani o dopodomani”. “Noi siamo interesssati ma ho anche fatto presente che l’interesse della Lombardia e di Milano è quello di avere un forte investimento sportivo nell’area Expo e l’Olimpiade ci sembra l’occasione migliore – dice ancora Maroni – ma la cosa importante è che per la prima volta due città e due regioni si sono messe a intorno al tavolo con il Coni per lavorare non solo ad una candidatura unitaria al 2024, ma per rafforzare le strutture cittadine in favore dei cittadini. Questo è il risultato della riunione di oggi”, ha concluso.

MARINO – Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha sottolineato come “c’è stato un clima straordinario di grande franchezza e collaborazione appassionata per fare dell’Italia un Paese che si possa candidare con successo ad ospitare le Olimpiadi del 2024”, ha rivelato. “Abbiamo riflettuto sugli impegni che città come Roma e Milano hanno nei prossimi anni come l’Expo 2015 ed il Giubileo 2025 – aggiunge – Sul filo rosso di questi due eventi abbiamo deciso di lavorare insieme senza conflitto o sciocche competizioni campanilistiche per una candidatura unitaria per il 2024”.

PISAPIA – Sulla stessa opinione di pensiero il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. “Esiste una candidatura più forte dell’altra? No, dobbiamo rinforzarci a vicenda e costruire là dove ci sono impianti degradanti. Era fondamentale capire l’importanza di avere delle avere delle strutture funzionali”, ha evidenziato il primo cittadino del capoluogo lombardo. “Il vertice, che si è svolto in un “clima sereno, cordiale e costruttivo”, non ha portato a una decisione, ma, come sottolinea Pisapia, “l’impegno preso oggi è quello di lavorare insieme e di iniziare ad operare per rinforzare le strutture sportive e la pratica sportiva a Roma e Milano – ha evidenziato – Cominciamo a far crescere l’entusiasmo che possa poi portare ad una candidatura unitaria. E’ questo l’unico modo perché possa essere anche vincente”, ha concluso Pisapia.

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