Coverciano (Fi), 12 nov. (LaPresse) – “I fatti di Salerno? Abbiamo perso tutti, con il senno di poi dovevamo gestirla forse meglio”. Così Cesare Prandelli in conferenza stampa a Coverciano torna su quanto accaduto nel derby Salernitana-Nocerina di Lega Pro. “Riflessioni che vanno fatte, che il calcio, le società e Nocera devono fare. Da lontano – prosegue alla Rai – posso dire che magari certe persone, quando si arriva a minacciare, non sono ultrà ma sono delinquenti e quindi è un problema sociale”. Su cosa si sarebbe potuto fare, Prandelli non si nasconde: “Facile dire che non si doveva giocare, ma quando c’è una situazione in cui sei minacciato e non puoi fare il tuo lavoro con serenità devi avere il coraggio di non scendere in campo”. Su quanto accaduto invece a Torino, con la chiusura della curva della Juve, il ct conclude: “Ormai da qualche anno ci illudiamo di avere il calcio e il tifo migliore, ma non è così. Non mi meraviglio, non è una provocazione ma qualcosa di più”.
Prandelli è convinto e sottolinea che “non bisogna associare i delinquenti agli ultrà. Sono quelli che vanno prima allo stadio, che preparano la coreografia, che spesso fanno le collette per chi ha bisogno. Poi c’è una percentuale bassissima che sfrutta certe situazioni per usare il potere, le minacce e non assocerei le due cose”. Il commissario tecnico azzurro porta quindi ad esempio “l’esperienza di Firenze, dove abbiamo fatto molta prevenzione, abbiamo incontrato questi ragazzi e in città non è mai successo nulla. I rapporti vanno incrementati”. Prandelli sottolinea ancora come “in Salernitana-Nocerina ci doveva essere molta più prevenzione per una gara importante, difficile, in un contesto strano, così deve andare il calcio. E’ un problema generale, non è se si è fatto un errore o meno, dobbiamo capire perchè, non è solo una provocazione, c’è di più”.
Da commissario tecnico, inevitabilmente Prandelli ha avuto una visione differente. “In questi quattro anni ho visto calcio con una visione diversa dagli altri allenatori. Quando vivi in quel contesto, in una realtà che è violenta, dove trovi persone che ti minacciano, quando vivi con una famiglia in una cittè dove non vieni tutelato, diventa difficile”. Secondo Prandelli non si è fatto abbastanza per debellare questi fenomeni: “Non siamo migliorati, non abbiamo fatto a sufficienza e forse non abbiamo toccato i tasti giusti e dobbiamo riflettere su questo. Quando ci sono dei cori o mi alzo e me ne vado o applaudo contro, ma non succede”. In ottica futura, il ct non esclude anche decisioni clamorosa da parte degli organi di governo del calcio europeo e mondiale: “Se non siamo capaci di autogestirsi arriveranno sicuramente delle sanzioni da parte di Uefa e Fifa”.
“La Juve in questi anni ci ha abituato a grandissime prestazioni. Contro il Napoli ho rivisto la Juve degli ultimi due anni, non solo caratterialmente ma per la grande intensità. Per me è solo una conferma, sarà la squadra da battere”. Così Cesare Prandelli, ct della Nazionale, commenta la vittoria della Juve nel big match contro il Napoli in campionato. Parlando del nostro torneo, un episodio ha colpito il ct: “La cosa che mi ha particolarmente emozionato è stato il festeggiamento di Daniele Conti con il bambino e questo per me è il calcio, un messaggio straordinario e uno spot per tutti”. Sul fatto che in Serie A sono aumentati i gol segnati, infine, Prandelli conclude: “Gli arbitri hanno deciso di fischiare meno e il tempo effettivo è aumentato. I giocatori hanno fatto fatica all’inizio allineandosi al calcio internazionale, ma l’aumento del numero dei gol è dovuto a questo. Chi riuscirà a sfruttare queste opportunità potrà rosicchiare qualche punto”.
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