Torino, 21 set. (LaPresse) – Al Golf Club Torino, sede dei 70esimi Open d’Italia è stata la giornata di Giovanni Malagò. Il presidente del Coni, insieme a quello della Federgolf e di Coni Servizi Franco Chimenti, ha infatti tenuto un lungo incontro dove si è affrontato l’argomento del mondo dello sport a 360 gradi. Presenti in sala anche i presidenti della Regione Piemonte, Roberto Cota, e della Lombardia, Roberto Maroni. L’argomento più gettonato è stato comprensibilmente quello relativo all’eventuale candidatura italiana alle Olimpiadi del 2024 con le città di Roma o Milano in lizza. “Io sono romano fino al midollo ma a me interessa portare le Olimpiadi in Italia fare discorsi di campanilismo è da matti. Non andremmo da nessuna parte e si rischierebbe di fare una guerra fra poveri”, ha spiegato il numero uno dello sport italiano. “Chi ha una carica istituzionale deve mantenere un atteggiamento laico, non c’è nessun pregiudizio – ha aggiunto – si deciderà sulla base di un progetto che deve vincere per la sua peculiarità e personalizzazione”.

Il numero uno dello sport italiano non si è voluto sbilanciare su chi sia in vantaggio fra le due città: “Sarebbe poco serio fare una riflessione prima dell’incontro del 3 ottobre a Milano con i sindaci delle due città Marino e Pisapia ed il presidente della regione Maroni – ha detto – aspettiamo almeno fino a quella data”. “Spero di convincere il presidente Malagò perche abbiamo ottimi argomenti per farlo”, è stato invece il pensiero del governatore lombardo Roberto Maroni. “Sono convinto che la città abbia una grande opportunità – spiega- ovvero quella di utilizzare l’area Expo che è un’area pregiata e molto ben servita dai mezzi dove molti padiglioni verranno smantellati e quindi sarà poi libera. Secondo me realizzare in quella zona il parco olimpico sarebbe la destinazione d’uso migliore per Milano e per la Lombardia”. Maroni ha usato parole di grande rispetto nei confronti di Malagò: “Sta tenendo una posizione molto corretta che apprezzo. Lui è interessato ad avere le Olimpiadi in Italia e non si schiera”. A riguardo anche il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, si è detto molto interessato alla candidatura di Milano ma il regolamento del Cio comunque non permette la candidatura congiunta di due città.

Se il 2024 resta un obiettivo lontano il primo appuntamento olimpico per Giovanni Malagò da presidente del Coni sarà quello dei Giochi Invernali di Sochi 2014: “Mi aspetto di non pareggiare il risultato ottenuto a Vancouver (dove l’Italia vinse un oro, un argento e tre bronzi, ndr), ha spiegato. “Se vincessimo tante medaglie sarei disonesto nel prendermi il merito ed altrettanto se succedesse il contrario – ha aggiunto candidamente – perché io sono arrivato a febbraio a giochi sostanzialmente fatti visto che la preparazione è di tipo quadriennale”. “Abbiamo buone speranze nello sci alpino e nel pattinaggio – ha proseguito – vediamo se nella combinata nordica e nello sci nordico può uscire qualcosa di buono. Poi ci sono lo snowboard e l’eterno Zoeggeler nello slittino”. Malagò ha parlato anche della ‘Casa Italia’ che verra instaurata in Russia: “Sarà sobria, in linea con i tempi”, ha assicurato il numero uno dello sport italiano.

Rio 2016 invece entrerà in gara anche il Golf, sport sempre più sulla cresta dell’onda in Italia: “In Brasile sarà grande protagonista – ha argomentato Malagò – non so chi saranno i due rappresentanti italiani ma sono sicuro che ci saranno e che tutti cercheranno di far fare una bella figura all’Italia”. Sull’argomento grande la gioia del numero uno della Federgolf, Franco Chimenti, per come stanno andando le cose all’Open: “è fra le più grandi manifestazioni golfistiche d’Europa”, ha detto raggiante. Infine il numero uno dello sport italiano ha lanciato un appello accorato al mondo della politica: “Lo sport può risolvere parte dei problemi di questo Paese ma serve una legge che possa favorire la realizzazione di strutture sportive. La aspettiamo genuflessi”, ha detto Malagò. “Si pensa che serva solo alle grandi squadre di calcio ma quella è solo la punta dell’iceberg – ha concluso – l’Italia ha bisogno di impianti polivalenti e polifunzionali che servano per tutte le discipline e l’attività di base”.

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