New York (Usa), 1 set. (LaPresse) – Altra giornata storica per il tennis italiano agli Us Open, con tre azzurre che si qualificano per gli ottavi di finale del quarto e ultimo Slam stagionale. In apertura il successo di Flavia Pennetta contro Svetlana Kuznetsova, quindi la vittoria di Roberta Vinci nel derby con Karin Knapp e in chiusura, sull’Arthur Ashe Stadium, l’impresa di Camila Giorgi, capace di mettere ko l’ex numero uno del mondo Caroline Wozniacki, finalista agli US Open nel 2009 e semifinalista nel 2010 e nel 2011. Bilancio: tre nostre rappresentanti tra le migliori sedici e la certezza di avere una giocatrice nei quarti visto che la Vinci e la Giorgi si sfideranno nel terzo derby azzurro di questo torneo. Con il 75% di possibilità di una semifinalista, perché la Pennetta si trova nello stesso quarto delle altre due azzurre e quindi in caso di vittoria al quarto turno incrocerebbe proprio la vincente tra Giorgi e Vinci.
Per la quarta volta nella sua carriera, Flavia Pennetta ha raggiunto gli ottavi di finale degli US Open. Contro Svetlana Kuznetsova, la brindisina ha disputato un’altra partita straordinaria, con cui ha dato seguito all’altrettanto brillante affermazione su Sara Errani. La russa, numero 27 del seeding, ha ceduto per 7-5, 6-1 in un’ora e 23 minuti. L’impresa del giorno è sicuramente quella della Giorgi, che ha colto la sua vittoria sinora più bella nella cornice più prestigiosa, l’Arthur Ashe Stadium, eliminando la favorita numero 6 del torneo: 46 i vincenti, un dato che la dice lunga sul tennis della 21enne marchigiana. E’ finita 4-6, 6-4, 6-3 per la Giorgi dopo due ore e 32 minuti con il pubblico tutto dalla parte della giovane azzurra. Mai una titubanza: la tennista di origini argentine ha sempre giocato con un coraggio ai limiti dell’incoscienza, soprattutto nei momenti difficili.
La Giorgi è rientrata dopo uno stop di due mesi per un infortunio alla spalla destra che l’ha fatta scendere in 136sima posizione mondiale: è stata seguita dal dottor Pierfrancesco Parra, medico delle squadre azzurre, e ha svolto tutta la preparazione al Centro Federale di Tirrenia prima della partenza per New York. Lunedì negli ottavi l’attende Roberta Vinci, testa di serie numero 10, che si è aggiudicata il derby con Karin Knapp con il punteggio 6-4, 6-3 in un’ora e 27 minuti. In entrambi i set la tarantina è andata sotto di un break, ma ha recuperato facendo valere la maggior esperienza a questi livelli. La tarantina, dopo l’eliminazione di Sara Errani, guida la pattuglia femminile nell’ultimo Slam dell’anno: difende i quarti di finale raggiunti qui 12 mesi fa, i primi in carriera in un major.
“Se è la mia vittoria più bella? Forse, ma ancora non ho fatto nulla, ora devo preparare il prossimo match”. Risponde così in conferenza stampa la 21enne azzurra Camila Giorgi dopo aver eliminato l’ex numero 1 del Mondo Caroline Wozniacki nel terzo turno degli Us Open. La prossima avversaria sarà Roberta Vinci, nel terzo derby azzurro di questi US Open: “Roberta varia molto il gioco, io dovrò mettere in campo il mio tennis, come faccio sempreà Se mantengo questo livello posso fare belle cose”, spiega la marchigiana al sito della Federtennis. Quindi racconta la sfida con la Wozniacki davanti ai 23mila spettatori dell’Arthur Ashe Stadium, lo stadio di tennis più grande del mondo: “Il momento peggiore l’ho vissuto quando ho perso il primo set dopo aver giocato male gli ultimi game. Nel secondo ho cercato di dimenticare tutto e di ricominciare daccapo”. Le chiedono se si aspettava un simile exploit: vittorie come quella con la Wozniacki possono diventare la svolta di una carriera: “Doveva succedere prima o poi dopo tanti anni di allenamento”, risponde con grande naturalezza. poi aggiunge: “Sogno una coppa, ma non so qualeà”.
Flavia Pennetta si gode il gran match giocato contro Svetlana Kuznetsova, che a Flushing Meadows ha vinto il titolo nel 2004. “Ho servito molto bene – spiega al sito della Federtennis – e questo ti aiuta molto a tirarti fuori dai momenti difficili”. Come difficile è stato il recupero dopo l’operazione al polso destro di un anno fa. “Mi piace tutto di questa città, anche se è caotica come poche altre. E mi piacciono questi campi, l’atmosfera che si respira qui a Flushing Meadows. Sarà perché qui gioco sempre beneà L’anno scorso non c’ero e mi è molto mancato questo torneo”, ricorda.
La Pennetta ripensa poi ai tanti momenti duri vissuti durante gli ultimi dodici mesi. Aveva anche ventilato l’ipotesi si un possibile ritiro a fine anno. “Sono stata brava a non lasciarmi andare quando i risultati non arrivavano. Il mio stato d’animo non dipendeva solo dalla sconfitte – spiega la brindisina – ma dal fatto di sentirmi più o meno competitiva. Ora da un paio di mesi, già da Wimbledon dove ho raggiunto gli ottavi, sia in allenamento che in partita ricevo buone sensazioni. Sono rientrata a febbraio dopo un lungo stop e non era facile ritrovare certe sensazioni. Intorno a me è anche cambiato tutto, a partire dal mio nuovo coach, Salvador Navarro, con il quale lavoro benissimo. Non era semplice ritrovare la stabilità e la tranquillità. Bravi i miei genitori. Mamma Concita e papà Oronzo sono qui con me, ma nei mesi scorsi quando eravamo lontani e li sentivo al telefono dopo le sconfitte, erano sempre positivi. Mi ha aiutato molto”.
Una Pennetta che adora questo Slam, quindi sarebbe bello centrare ancora un quarto agli US Open:sarebbe la quarta volta. “Vero, mi piace New York, un po’ meno la mia prossima avversariaà”. Si tratta della Halep, 21enne rumena numero 19 del ranking, una delle giocatrici maggiormente in crescita nel 2013: semifinali a Roma, vittorie a Nurnberg, Rosmalen, Budapest e New Haven proprio alla vigilia degli US Open. Due i precedenti con la azzurra che ha vinto in entrambe le occasioni: a Marbella nel 2010 e di recente a Bastad dove la rumena si è ritirata nel corso del terzo set: “Simona era reduce da tre tornei vinti, era stanca e dopo due set molto lottati, ha ceduto – racconta l’azzurra – mi ricorda la Wozniacki prima maniera. E’ solida, regolare, rimette e recupera tutto. Del resto siamo agli ottavi di uno Slam e le avversarie sono tutte fortissime. Però è battibile, come chiunqueà”.
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