San Paolo (Brasile), 2 apr. (LaPresse/AP) – Il grande Pelé, uno dei più forti calciatori di tutti i tempi, veniva regolarmente tenuto sotto controllo dalla dittatura militare in Brasile a cavallo tra gli anni ’60 e ’80. Lo rivelano una serie di documenti dello stato di San Paolo resi finalmente pubblici, da cui emerge come funzionari dell’epoca hanno spiato il mitico O’Rey nel corso degli anni ’70.
In particolare, dai documenti emerge come i militari seguivano regolarmente la carriera sportiva del grande calciatore brasiliano e anche alcuni incidenti in cui fu coinvolto, tra cui un presunto attentato subito nella sua casa nella cittadina costiera di Santos. La dittatura militare ha governato il Brasile dal 1964 al 1985, con i dirigenti governativi costantemente alla ricerca di possibili oppositori al regime, in particolare della sinistra radicale.
Pelé era già stato coinvolto in una serie di indagini da parte della dittatura militare perché durante una cerimonia a Santos in onore del neo campione del Mondo in Messico, nell’ottobre del 1970, ricevette da un funzionario pubblico iscritto ad un sindacato di sinistra una copia di un manifesto a favore dell’amnistia ai prigionieri politici del regime. I documenti su Pelé sono tra i numerosi resi noti dal governo dello Stato di San Paolo che riguardavano brasiliani famosi in quel periodo.
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